Giovane porta in cielo il Ponte Crencano: “Io al primato ho sempre creduto. Non molleremo la presa”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 5 Marzo 2013Un crescendo rossiniano. Potente, inarrestabile, dal virulento vigore. L’ascesa del Ponte Crencano non sembra conoscere limiti: la svolta per gli uomini di Gajardoni è finalmente arrivata. Stop ai mugugni, ai chiacchiericci, alle troppe parole al posto dei fatti. Largo all’operosità, alla voglia di concretezza, al silenzio che porta consiglio. Il mercato ha consentito i ritocchi necessari, la sosta, da par suo, ha contribuito a corroborare l’orgoglio ferito di Ottofaro e compagni. Merito di Gajardoni, che ha saputo invertire la rotta, tracciando la nuova via da seguire. Merito della capacità del gruppo di ritrovare se stesso, anche dopo un bagno d’umiltà mai necessario come fino ad un mese fa, periodo in cui la classifica ammoniva impietosa i gialloblù, relegandoli nel limbo del centro classifica.
Ad analizzare la risalita dei borgo trentini è Valerio Giovane, uno che di acqua sotto i ponti, per usare un celebre detto popolare, per i campi di Terza ne ha vista passare parecchia. Difensore eccentrico, dal piede felice e il passo cadenzato, è una delle colonne portanti della retroguardia dei rionali. Un ruvido di pasta buona, stopper atipico dal verbo fluente e dai modi gentili, composti, mai sopra le righe. Figlio di un animo eclettico che gli illumina il viso, non disdegna nemmeno l’appuntamento con il goal, cui arriva puntuale ogni anno, come domenica, senza far troppo rumore. Un po’ come un poeta garbato, pronto a scusarsi se, parlando, per caso gli è scappata una rima:
“Abbiamo finalmente trovato un’identità precisa. C’è molto del lavoro di Gajardoni nella nostra ripresa, parte dei meriti va a lui. Ha saputo ridare consapevolezza ad una squadra che si stava perdendo, e il risultato è sotto gli occhi di tutti”.
Dove ha inciso il lavoro di Gajardoni?
“Sul modo di porsi coi giocatori. Non siamo riusciti a gestirci
nelle libertà che magari Napoleone ci concedeva. Gajardoni ha tolto la carota imponendo il solo bastone: serviva una inversione di tendenza netta, e non ci ha impiegato molto a far passare il messaggio”.
Dove brilla questo Ponte Crencano in forte ripresa?
“Nel gioco che riusciamo finalmente a creare e nella capacità di innescare il reparto d’attacco, che è di categoria superiore. Anche dietro così rischiamo poco, giochiamo d’insieme, pochi individualismi e tanto lavoro collettivo”.
Siamo puntigliosi: la pecca da togliere, il problema da limare?
“Il nervosismo, a volte perdiamo la testa per niente e non va bene, lì dobbiamo migliorare ancora”.
Uno sguardo ai compagni: chi c’è in prima fila nell’ascesa del Ponte Crencano?
“Ottofaro su tutti per le reti, ma anche Baietta, Aldegheri e Bonometti, che stanno facendo la differenza in difesa”.
Zoom sulla zona play-off: la squadra che ti ha sorpreso?
“Il Bassotto e il Tempo Libero Audace”.
La favorita?
“Dico Nuova Cometa, ma aspettiamo ad affrontarla di nuovo, la strada è ancora lunga”.
Concludiamo, Valerio. Il Ponte Crencano vola, sospinto da una continuità che finalmente vi sorride. Alla luce di quanto emerso nell’intervista, quale sarà l’obiettivo stagionale?
“Io resto dell’idea che il nostro obiettivo è e rimane quello di partenza: il primo posto. Siamo un po’ in ritardo, abbiamo pagato i nostri errori ma siamo anche riusciti a dimostrare a noi stessi che possiamo ancora riprenderci il primo posto. Molto dipenderà da noi, faremo una corsa su noi stessi prima che sugli altri. Io ci credo: il primato è ancora possibile”.