Castelnuovo, sei tu la rivelazione. Così Maule: “Ascesa notevole, l’armonia è la nostra forza””
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 6 Marzo 2013Equilibrio. Al di là dei proclami, nascosto da inutili giri di parole, il successo della rivelazione-Castelnuovo ha un solo termine utile alla sua definizione: equilibrio. Puro, genuino, assennato, fatto a sistema. Un connubio fatto di armonia, comunanza, condivisione di vedute e d’intenti, di ambizioni e di intuizioni. Castelnuovo ha trovato l’alchimia, il punto d’incontro tra ideale e reale. L’ha capito la società, se ne sono resi conto i giocatori, artefici di un campionato da applausi. L’ha capito la gente, i fedelissimi, i curiosi, l’intero movimento degli addetti ai lavori. Nel silenzio generale, a fari spenti, l’undici di Possente ha stupito tutti. Nel gioco e nei numeri, nella concretezza e nella capacità di correggere il tiro in corsa, dopo un avvio non brillantissimo. Non ci può essere solo la salvezza, tra le mire di Bresolin e compagni. Se coprirsi sotto il robusto velo della prudenza, o della scaramanzia, se vogliamo, può sembrare la cosa più giusta, il ragionamento più opportuno, è altrettanto vero che i numeri parlano chiaro: il trend dei nero-cerchiati è da play-off. Su questo non ci sono dubbi. Raggiunta la quota salvezza, Castelnuovo ha il diritto di pensare in grande, così come spiega il direttore sportivo dei lacustri, Gabriel Maule:
“Per il momento manteniamo un basso profilo. Raggiungiamo la salvezza e non complichiamoci la vita, poi vedremo. Certo però, è stato fatto un cammino importante, questo è poco ma sicuro”.
Una rincorsa da grandi numeri, quella del Castelnuovo. Cosa vi ha permesso un simile rilancio?
“L’armonia tra le componenti. C’è rispetto e stima reciproca, c’è condivisione d’intenti da parte di tutti, dirigenza, allenatore e giocatori. Abbiamo dimostrato grande maturità nel momento difficile, senza cambiare a casaccio. Una linea che ha premiato la nostra politica: era giusto aspettare i nostri giovani, serviva tempo, ma ora il frutto è arrivato”.
Articoli ulteriormente la sua risposta. Di che politica parla?
“Il Castelnuovo ha ridotto sensibilmente i costi puntando su un ristretto gruppo di giocatori d’esperienza e dando campo aperto ai giovani. L’inizio è stato difficoltoso proprio per questo: i più giovani dovevano avere il tempo di maturare. La qualità c’era già prima, serviva il ritmo della categoria, la mentalità. Possente ha svolto un gran lavoro, e ne siamo tutti consapevoli”.
Parliamo di Possente. Come valuta il suo operato?
“Io valuto un allenatore prima dal lato umano, poi da quello tecnico-tattico. Possente si è dimostrato innanzitutto un grandissimo uomo, capace di instaurare e mantenere un sincero rapporto con tutti. Questo è un punto imprescindibile. Poi tecnicamente e tatticamente è preparatissimo, anzi, dirò di più: merita categorie superiori, altri palcoscenici. A Trento non ha avuto fortuna, gli auguro di avere altre possibilità, le merita tutte”.
Avete cambiato in corsa alcuni giocatori. Su quali valutazioni vi siete basati per correggere il tiro?
“Serviva qualche giocatore per coprire le partenze, arrivate per svariati motivi. Inoltre dovevamo sopperire a delle carenze, e i giocatori arrivati hanno soddisfatto in pieno la società. Abbiamo capito che la rosa era troppo giovane, e qualche innestro andava fatto. Abbiamo così operato sul mercato, ma in maniera molto oculata, senza fare follie”.
Dopo il mercato, il Castelnuovo ha inciso a volare. Gli arrivi sono nomi notevoli: Maragna, Cipriani, Ravelli, Peretti, tutti dal palmares importante. Quanto hanno inciso sul rendimento della squadra?
“Molto, il loro è stato un contributo importante, tanto dal punto di vista tecnico quanto dal punto di vista umano. E’ gente di spessore, e s’è visto sotto ogni aspetto”.
Valutiamo un aspetto caratteristico del vostro spogliatoio: il rapporto tra i tanti giovani e il gruppo d’esperienza. Come lo giudica?
“Ottimo, c’è un’integrazione stupenda. I giovani hanno la fortuna di avere davanti esempi notevoli, che li aiutano in tutto e per tutto. Poi però, devo dire che i nostri giovani sono molto maturi, a loro va un mio plauso”.
Giudichiamo la squadra: il punto di forza?
“Rispondo per punti: l’intensità, l’equilibrio, la velocità delle ripartenze. Le nostre armi migliori sono queste”.
La pecca?
“All’inizio la gioventù. Poi però si è tramutata in un elemento positivo: i ragazzi hanno preso coscienza della categoria, e stanno facendo la differenza”.
Uno sguardo al campionato: il Marano lo diamo in fuga. Abbozzi un toto-playoff.
“Thermal, Vigasio, Marosticense e una tra Villafranca e S.Lucia”.
Concludiamo, direttore. Castelnuovo da grandi numeri, l’obiettivo minimo, la salvezza, è vicinissimo. Si alza l’asticella?
“Vorrei che riuscissimo ad alzarla, sarebbe un miracolo nel miracolo. Sarà importante non complicarsi la vita come dicevo prima: raggiungiamola questa salvezza. Poi ci adegueremo, abbiamo qualità per provare a toglierci delle soddisfazioni”.