Se ne è andato Sandro Cona. Noi, lo ricordiamo così
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 19 Aprile 2013Un ricordo che sale in cielo. Candido, docile, denso di significati, di condivisione, del desiderio di proferire, tutti insieme, per l’ultima volta, un saluto al vecchio presidente. Se ne è andato Sandro Cona, ex patron del Tregnago degli anni d’oro. Un vuoto importante, quello lasciato da Cona. Persona splendida, d’altri tempi, Cona è rimasto nei pensieri e nei cuori dei tregnaghesi. Per la passione, l’attaccamento alla maglia, la vicinanza ai giocatori e alle questioni societarie. Tanti sono gli aneddoti, i frammenti, i momenti che chi ha avuto modo di conoscerlo potrebbe raccontare, riportare in luce. Da Campedelli a Cherobin, da Castagnini a Pasini, da Cobelli a De Fazio, per proseguire con tutti gli altri giocatori passati a vestire il gialloblù in quegli anni. Nella mente dei suoi “figliocci”, rivivono innumerevoli passaggi di quelle annate passate alla storia: dalla spiccata capacità di far crescere il sodalizio alla bontà, al buon cuore della persona, per passare alle nottate assieme, alle discussioni, al ricordo di un presidente che viveva in prima persona, sempre al seguito della squadra, le vicende del suo Tregnago, dal lunedì alla domenica. Personaggio inserito a tutto tondo nel suo mondo, Cona è ricordato anche per usanze curiose, figlie della scaramanzia e della vicinanza ai colori sociali, come il riempimento dell’impianto sportivo con le bandiere gialloblù nei momenti topici della stagione. E portava bene, eccome se portava bene: all’ombra delle bandiere, il Tregnago seppe stupire, ottenere salvezze insperate e una promozione che ancora rifulge della gioia d’un tempo. Mercoledì 17 aprile l’ultimo saluto, l’ultimo abbraccio con l’uomo, l’amico, il presidente, il tifoso Cona. Noi, lo ricordiamo così.