Provese, miracolo-salvezza ad Arbizzano. Carnovelli: “Emozione fortissima, faccio un plauso ai ragazzi”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 8 Maggio 2013Provese: è miracolo-salvezza. Un’emozione fortissima, rincorsa per un campionato intero e raggiunta, in modo del tutto insperato, giusto a 10′ dal termine. La cronaca parla di una domenica febbrile: sotto il diluvio universale ad Arbizzano la battaglia si fa dura, lo 0-0 non si schioda. Poi Guerra trova il pertugio giusto, Carli capitola, sugli spalti scoppia la festa. La radiolina gracchia notizie dolcissime: tutte le altre pretendenti sono sotto, il miracolo è possibile. Gli ultimi dieci minuti sono tensione pura: ad Arbizzano la posta in palio è altissima. Scocca il triplice fischio e la Provese grida vittoria. Ma è ancora presto: mancano i risultati dagli altri campi. Un giro di telefonate, e il cielo si rasserena: è salvezza. Qualcuno fatica a crederci, ma l’ufficialità dei verdetti del campo manda in visibilio tutti i rossoneri. Il miracolo è compiuto. L’allenatore Carnovelli, 48 ore dopo, spende parole al miele, come un padre che abbraccia il flglio dopo un successo:
“Faccio i miei complimenti a tutti. Per mesi è stata dura, tante circostanze sono state negative. Però la forza di questo gruppo ha fatto la differenza, e devo ringraziare i miei ragazzi uno a uno”.
Mister, sembra una frase fatta, ma spesso i luoghi comuni semplificano tante parole. E’ la salvezza del gruppo?
“Sì, un gruppo come questo, in anni e anni che alleno, non l’ho mai trovato. Tra i ragazzi è nata un’amicizia incredibile, che ha fatto la differenza. A mente fredda però dico: questo gruppo è troppo buono. E’ un pregio, e anche un difetto. Ed è per questo che forse abbiamo sofferto così tanto”.
Si spieghi meglio.
“Qui si vogliono tutti bene, e anche quando c’è da fare un rimprovero viene fatto in maniera garbata. Faccio un esempio: Cinquetti è visto da tutti come il simbolo di questa squadra. Bene, non ha mai alzato la voce con nessuno. Questo gli rende onore, è una gran bella persona. Però, da tecnico, dico che a volte qualche bacchettone servirebbe, specie in situazioni come quelle che abbiamo vissuto noi”.
C’è qualcuno che ha fatto la differenza nel momento topico?
“In questo momento non faccio nomi, la gioia va condivisa tra tutti. E permettetemi un appunto: voglio ringraziare Brendolan, la salvezza è anche sua. Ha pagato tanti episodi negativi, ma ha fatto un ottimo lavoro, qui glielo riconoscono tutti i ragazzi, e io mi aggiungo. Questo risultato va condiviso tra tutti coloro che hanno preso parte a questo campionato”.
Il momento più difficile?
“Non ce n’è stato uno in particolare, forse quando siamo stati ultimi. Ma non ho mai visto una squadra che è stata messa sotto, solo l’Ambrosiana ci ha dominato”.
La partita della svolta?
“L’ultima, quella decisiva. La gara di Arbizzano ce la ricorderemo a lungo”.
Concludiamo, mister. Per il futuro, cosa può dire, rimarrà alla Provese?
“Lascio che la società faccia le sue valutazioni, poi deciderò con loro sedendomi ad un tavolo, non c’è nessuna fretta. Insieme, avremo tutto il tempo di capire quali potranno essere le prospettive della Provese per il futuro”.