Scarsetto sprona il Tregnago: “Siamo pronti, abbiamo grinta da vendere”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 16 Maggio 2013Il non luogo che diventa luogo. L’utopia che si concretizza nella realtà. L’ideale che diventa reale. La storia di Alessio Scarsetto è anche questa, soprattutto nel passato recente. Colpito da un fastidioso infortunio all’ileopsoas, Scarsetto ha dovuto combattere con una lunga convalescenza che non sembrava conoscere fine. Anche lui ha vissuto il consueto, scomodissimo ping pong tra pareri medici, esami, diagnosi, sensazioni che non diventano mai certezze. Per 318 giorni il campo l’ha visto da fuori. Poi, piano piano, s’è aperto uno spiraglio di luce. Da due mesi il dolore sembra passato, la guarigione è avvenuta. Scarsetto ha ritrovato se stesso, il calcio, la possibilità di proseguire la sua carriera. Ha ritrovato anche il goal, per la gioia e il morale della sua squadra, il Tregnago. Già, il Tregnago. Scarsetto veste il gialloblù da quest’anno, chiamato sulla fiducia dall’allora tecnico Michele Mafficini, che lo convinse a salire all’ombra del “Perlato” nonostante l’infortunio. La sua storia, seguendo un parallelismo curioso, è identica a quella dello stesso Tregnago: una rincorsa continua, che sta giungendo, finalmente, dopo mesi di fatiche, all’agognato traguardo. Come un appassionante gran premio della montagna, di cui mancano gli ultimi due tornanti prima dell’arrivo in salita:
“E’ stata una stagione sfortunata per diversi aspetti – ammette Scarsetto – ma col tempo ci siamo ripresi. Abbiamo grinta da vendere, siamo pronti ai play-out.
La ripresa nel girone di ritorno fa ben sperare. Come arrivate allo spareggio?
“Ci arriviamo sicuramente carichi, il quartultimo posto guadagnato dopo un’andata da dimenticare è il minimo che ci potevamo meritare dopo quanto dimostrato sul campo. L’impegno e la costanza con i quali abbiamo affrontato la stagione nonostante le diverse difficoltà sono da ammirare: le presenze agli allenamenti lo dimostrano.”
Cosa vi ha permesso di risollevare la china?
“Abbiamo fatto un girone di ritorno in netta controtendenza rispetto a quello di andata: la lunga serie di risultati utili consecutivi ci ha permesso piano piano di arrivare a giocarci questa grande possibilità. Credo che dobbiamo ringraziare noi stessi e la società per la quale giochiamo: gli innesti del mercato invernale, uniti allo spirito di gruppo ed alla consapevolezza dei nostri mezzi ci hanno permesso di arrivare dove siamo ora.”
Come valutate il vostro avversario?
Ci è capitato il San Giovanni Ilarione ma al suo posto poteva benissimo essere un’altra squadra, vista la bagarre della bassa classifica nelle ultime giornate. Sicuramente non dovremo commettere l’errore di sottovalutarli essendo arrivati sopra: credo abbiano un buon organico, con tanta forza giovane (hanno diversi 93 e 95 in rosa) e sono convinto che anche loro siano giunti in fondo alla graduatoria solo per colpa di un’annata travagliata.
Chi potrà fare la differenza?
“La differenza la può fare qualsiasi cosa: in gare secche come queste, curare ogni minimo dettaglio risulta di fondamentale importanza. Sicuramente la nostra squadra ha grinta da vendere in difesa e parecchia qualità dal centrocampo in su; ma credo che la vera forza sarà data dallo spirito col quale qui si affronta ogni singola partita, non mollare mai è una caratteristica di questa società: non possiamo far decadere tanti anni di gloriosa storia”.
Concludiamo, sei tornato in campo dopo un lungo calvario: sei pronto a dare il tuo contributo per lo spareggio salvezza?
“Prima di riprendere la forma ottimale c’è voluto ovviamente un bel po’ di tempo, ma adesso lotto assieme ai miei compagni per raggiungere quell’obiettivo che fino a 2 mesi fa sembrava un’utopia. Comunque sì, sono pronto. Nel frattempo ieri, coi Pulcini 2002 che alleno alla Sambonifacese, abbiamo vinto il Torneo Albaronco disputato interamente da squadre di un anno più grandi di noi! L’auspicio è quello che, assieme al compleanno, sia solo il primo dei festeggiamenti da programmare per il mese di maggio”.