Il cordoglio di Calcio Dilettante per la tragedia di Arcole. Un messaggio per chi si mette alla guida
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 15 Novembre 2013Calcio Dilettante si unisce al dolore delle cinque famiglie private dei propri figli in seguito alla tragedia di Arcole. Questa breve riflessione non sarà, come capitato altrove, un pretesto per discutere su altri temi. In giro, sulla carta stampata e sul web, si è scritto, detto e letto di tutto. Non vogliamo entrare nel merito delle discussioni, non ci spetta, e non l’abbiamo mai fatto.
In particolar modo ora, quando la circostanza impone la massima accortezza. Siamo vicini alle famiglie, non potrebbe essere altrimenti. Nessun messaggio di cordoglio potrà colmare quel vuoto. Però da parte nostra era doveroso dirlo: ci siamo. Non viviamo in un mondo parallelo. Qui si parla di pallone, spesso in modo divertito, a volte romantico, altre poetico. Si parla dello stucco della vita. Ma quella tragica fatalità ci ha toccato nel profondo.
Ha toccato le corde della parte più umana dell’animo. Quella che è uguale per tutti, senza distinzioni. Non vogliamo esternare il nostro dolore: non serve a nulla. Tra i messaggi girati per il web, ci hanno colpito quelli che andavano oltre. Avevano l’occhio puntato al futuro, perchè ormai, purtroppo, tornare indietro è impossibile.
Ci mettiamo sulla stessa lunghezza d’onda. Puntiamo il faro sull’uso degli alcolici. Nessuna lezione di vita, per carità. A volte alzare il gomito ci sta. Chi eccede però, non deve mettersi al volante. E’ un messaggio trito e ritrito: ma ancora non entra. Lo ripetiamo ancora, meglio una volta in più che una in meno. L’ebbrezza toglie lucidità, guidare ubriachi, ma anche semplicemente brilli, come si dice in gergo, è pericolosissimo. Per se stessi e gli altri.
Il messaggio non va solo ai guidatori della notte. Loro sono i più esposti, perchè le bevute abbondano nelle serate in compagnia. Va a chiunque. Va a chi torna dallo stadio, luogo di sbornie inenarrabili. Va ai cultori dell’happy hour, va a chi ha l’abitudine, non spetta a noi dire se sana o malsana, di bere un bicchiere. Non pretendiamo di consigliarvi uno stile di vita. Di guidare da sobri, però, quello sì.
Anche per evitare eventuali sbagli altrui. Chi è sveglio e pulito forse può scampare all’errore di un altro automobilista. La guida è un atto duplice: richiede l’attenzione per la propria guida e per quella altrui. Serve la massima attenzione. Specie di notte, quando la luce è fioca e la voglia di dormire annichilisce le capacità attentive.
Lo ribadiamo: salite in auto con la coscienza a posto.
Non c’è bisogno di discutere: chi guida, non beve. Mai, per nessun motivo.
Riposate in pace, ragazzi.
Riccardo Perandini
Direttore Editoriale Calcio Dilettante Veronese