Taccardi, nuova vita ad Almisano. Il riscatto passa oltre confine: “Qui sto bene. Ci sono ampissimi margini di miglioramento”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 20 Novembre 2013Riscatto. Ad ogni costo. Non c’è parola migliore per descrivere, in un’istantanea, l’obiettivo stagionale di Peter Taccardi, allenatore veronese volato oltre confine per rimettersi in gioco dopo la sfortunata parentesi a Poiano dello scorso anno.
C’è una ferita nell’orgoglio da ricucire. Guardando avanti, progettando il futuro, senza covare rancori. In estate al campanello di Taccardi hanno suonato più squadre. Anche di categorie superiori rispetto a quella Seconda da cui è partito. Peter però, conscio di dover comunque passare indenne da quel percorso formativo che comunemente chiamiamo gavetta, ha scelto l’Almisano.
Sembra un parallelismo con lo scorso anno: squadra neopromossa, entusiasmo da vendere, la nuova categoria, sempre la Seconda, da scoprire. Un copione identico, in apparenza. Quest’anno però, il regista è lui. Per le sue mani, per le sue idee e per le sue intuizioni passa il destino di una matricola ambiziosa, catapultata in un girone sconosciuto e ricolmo di insidie, trasfertoni compresi.
Finora la classifica racconta di un crescendo rossiniano. L’ultimo filotto di risultati è sorprendente: cinque vittorie e un pareggio. Se non altro, sviando le scaramanzie del caso, per Taccardi è un buon motivo per sorridere.
“Sono soddisfatto. Lo dico perchè vedo nei ragazzi la voglia impegnarsi e di imparare, anche al prezzo di abituarsi ad allenamenti diversi. L’inizio è stato balbettante proprio per questo motivo, ora però, la ruota ha iniziato a girare. Era ora!”.
C’è un riscatto da prendere di petto, passando da Almisano.
“Sì, ho scelto questa squadra perchè ritengo che quest’esperienza sia formativa per me. Si procede uno scalino alla volta, non serve fare il passo più lungo della gamba. Sento la fiducia della società, e per me è importantissimo”.
Taccardi, non lo nasconde, ha qualche sassolino da togliere da ambo le scarpe.
“Ne ho ma non mi volto indietro. Non porto rancore nei confronti di nessuno: guardo avanti, mi interessa il domani. Certo è che nel calcio ci sono troppi “gufi”, io li chiamo così. Non ti lasciano lavorare: avrei una lista lunga di nomi. Ma scelgo il silenzio operoso. L’auspicio è che un domani io, risultati alla mano, possa riscattarmi di tante prese in giro che ho subito”.
Un girone tutto da scoprire, quello in cui è stato inserito l’Almisano.
“Sì, ora che è quasi concluso il girone d’andata posso dire che è un girone tosto, ma in cui nessuna squadra ci è superiore. Sono sincero se dico che avremmo potuto vincerle tutte, chi ha visto le partite può confermare. Abbiamo buttato via punti importanti per degli errori grossolani, abbiamo delle lacune in fase di gestione del risultato. Ma non importa, ora siamo sulla strada giusta: percorriamola”.
Difficile intuirne una favorita.
“Tutte quelle che sono davanti non mi hanno sorpreso, però sono delle buone squadre, senz’altro, non si vince mai per caso. Penso che alla fine saranno loro a giocarsi il titolo”.
L’Almisano però, zitto zitto, a fari spenti…
“Portarsi troppo avanti col pensiero non va bene. Però dobbiamo essere consapevoli che non siamo inferiori a nessuno. Possiamo fare risultato con chiunque: mettiamocelo in testa. Ogni domenica si gioca per i tre punti, sempre: vedremo quale sarà il verdetto del campo. Io penso che possiamo toglierci delle soddisfazioni, sono fiducioso”.