Fratelli Testi, in comune c’è solo il cognome e l’amore per l’Inter. Storia dei due funamboli dell’Ambrosiana
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 7 Febbraio 2014L’uno l’opposto dell’altro. In comune, i fratelli Testi hanno solo il cognome. Andrea è preciso, ordinato, professionale. Riccardo l’esatto contrario: disordinato, casinista, funambolico, mai tra le righe. Da quest’anno assieme nell’Ambrosiana, in Eccellenza, sono l’alfa e l’omega a confronto. Nella diversità però, nel loro esser opposti che s’attraggono, hanno imparato a rispettarsi, ad esser amici, a volersi bene, per la gioia dei loro genitori, non più costretti a dividersi per vederli entrambi.
“E’ il primo anno che giochiamo assieme – racconta Andrea, il più grande – prima non c’è mai stata occasione, anche perchè Riccardo è stato per quattro anni nell’Hellas Verona prima di tornare qui all’Ambrosiana”.
“Giocare assieme è una bella soddisfazione – prosegue Riccardo – soprattutto perchè ora nostro padre può venirci a vedere entrambi. Nostra madre invece, povera donna, deve sorbirsi continue discussioni sul calcio. Non ne può più, ma ormai se ne è fatta una ragione”.
L’Ambrosiana, per entrambi, rappresenta il punto di partenza e l’attuale punto d’attracco per le rispettive carriere. Ma se giocare assieme è stimolante, confrontarsi, per i fratelli Testi, lo è ancora di più.
“I confronti più accesi sono d’estate – sorride Andrea – partecipiamo a tutti i tornei della Valpolicella, spesso da avversari. Ovviamente chi perde sa quali sono le conseguenze”.
“Non avendo mai potuto giocare contro in un campionato ufficiale – prosegue Riccardo – le uniche occasioni sono quelle partite, che diventano accesissime. Ricordano un po’ i tempi in cui giocavamo assieme nel cortile di casa, con le piante a fare da pali: il nostro primo approccio al calcio fu lì dentro”.
Prima di rimettere un po’ di pepe alle eterne disfide fraterne, simbolo di una passione condivisa che li accomuna da una vita intera, c’è una salvezza da ottenere con la casacca dell’Ambrosiana. Un obiettivo più che alla portata.
“L’Eccellenza di quest’anno è molto combattuta – conclude Andrea – la salvezza è un obiettivo alla portata ma non dobbiamo cullarci sugli allori. Con un allenatore come Montagnoli però, non c’è pericolo che accada, siamo molto fiduciosi”.