Malachini, successi per due. Manuel promosso, Matteo quasi: sarà vittoria in famiglia?
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 23 Maggio 2014Soprammobili rotti e sfide in cortile. Passione imperitura ma nessun rituale, tranne una pasta in bianco che è il simbolo di ogni domenica nel pallone. La storia è quella dei fratelli Malachini, originari di Castel d’Azzano. un tempo compagni e oggi avversari. Manuel attaccante, Matteo mediano. Uno a Cadidavid, l’altro tornato a difendere i colori del proprio paese. Quest’anno il destino li ha messi di fronte. Per la prima volta nella loro carriera si sono ritrovati a duellare in un campo di calcio. Prima, non era mai successo. Avevano condiviso tutto, dai primi calci alla Jovanese all’approdo in coppia al Sona Mazza. Oggi Manuel ha ottenuto la promozione in Promozione, Matteo se la giocherà alla finale play-off, domenica, contro il Valgatara.
“E’ stata una sensazione strana – commenta Matteo – avevamo giocato contro solo da piccoli. Però è stato stimolante, entrambi siamo stati corretti l’uno con l’altro e a fine gara ci siamo fatti solo sinceri complimenti. Per ricordare l’evento abbiamo scattato anche una foto ricordo”.
A casa Malachini il calcio, per tanti aspetti, è più di un semplice gioco. Il padre Alessandro è un allenatore: segue i giovanissimi dell’Alba Borgo Roma. Una truppa che comprende ben sette nazionalità: il suo compito, oltre che di insegnare calcio, è fare integrazione. Non un’impresa semplice, coi tempi che corrono.
“Svolgo il mio compito con passione e interesse – spiega il padre di Matteo e Manuel – sono riuscito a trovare le giuste misure con tutti, non era semplice. Coi ragazzini cerco sempre di essere diretto e sincero, come con i miei figli. Spero di esser stato un buon mentore per loro”.
Per Manuel e Matteo, i ricordi più curiosi risalgono a tanti anni fa, quando giocavano nella Jovanese.
“Entrambi ricordiamo con piacere mister Paolone Gandolfi – sorride Manuel – è stato un maestro, ci rimproverava spesso ma ci ha insegnato molto. Ci chiamava entrambi con uno strano appellativo: “Fritaja”. Non so che significato avesse, ma ancora oggi mi fa sorridere”.
Praticamente identici, i Malachini divergono sull’opportunità di riunirsi: per Manuel non è una priorità, per Matteo invece, tutt’altro.
“Mio fratello Manuel sta bene a Cadidavid – conclude Matteo – però io vorrei che un giorno giocassimo assieme per la squadra del nostro paese, Castel d’Azzano, ci tengo in modo particolare”.
Riccardo Perandini