Croz, il piccolo borgo operaio vuol mettere il frac. Manca un nulla alla storica promozione
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 8 Aprile 2014Croz Zai ad un passo dalla storia. La Prima Categoria è lì, ad un palmo. Basta un niente, l’ultima spallata. Basterà forse anche un pareggio, ed è fatta. Se Tregnago e Parona pareggiassero nel recupero, sarebbe festa grande addirittura senza giocare. Ma dopo un anno di successi, dopo una cavalcata così lunga, così nobile e bella, così sfarzosa e incastonata di vittorie, sperare nelle falle altrui non è affar che s’addice ai crozzini. Gli uomini di Meneghetti parleranno sul campo, come sempre.
Il piccolo borgo operaio ha imparato a sognare. S’è emancipato, ha capito quant’è bello brillare di luce propria. Stavolta metterà il frac: ci vuole stile per salire all’upper class. E al Croz, statene certi, lo stile non mancherà. Perchè chi è artefice delle proprie fortune dopo anni di fatiche, dopo anni di tempi duri e di pacche sulla spalla, ha un cuore così grande che, vien da dire, è quasi come un fiume in piena. Solo chi ha sofferto può godere appieno le vittorie. Chi è ben abituato trova nella vittoria un sospiro di sollievo, chi gli agi non li ha mai visti invece, prorompe di gioia. Ed è bello, bellissimo, vedere che ancora oggi le piccole possono pensare in grande. E’ il segno tangibile che, per fortuna, la palla è rotonda per tutti.
Per carità: quest’anno di calcio è stato poco incline alle sorprese. Chi sta davanti ha nomi, mezzi e storia da vendere. Onore a loro, ma non c’è poesia nel rispetto di un pronostico. C’è nel sovvertimento del pronostico, e il Croz è diventato, a suo modo, poeta. Ci ha messo il cuore e ha provato a volare, con la baldanza di Icaro ma il cervello di Dedalo. Il risultato, classifica alla mano, è stato sorprendente. Manca l’ultimo tassello, l’ultimo passo, quello decisivo. E, siamo sicuri, nel volo verso sole al Croz non si scioglieranno le ali.