Francesco Malgarise aggiunge un nuovo capitolo ai suoi successi: “Almisano, grazie a tutti. Annata da incorniciare”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 11 Giugno 2014Solo chi vince può fare la storia. Pochi sono quelli che potrebbero scrivere anche solo qualche riga. Le vittorie sono appannaggio di pochi eletti, in tutte le categorie. Chi arriva in alto ha qualcosa in più, e merita lodi miste ad applausi: nei loro sorrisi, c’è scritto il divino sollievo, il gaudio dirompente che si dipinge in volto dopo un anno di fatiche. Per uno sportivo è il massimo, l’akmè, l’apice delle sensazioni positive.
Francesco Malgarise lo sa bene. Perchè se in pochi riescono a scrivere anche una sola riga, lui, invece, del suo personale libro di gioie pedatorie, è già al terzo capitolo. Il primo l’ha scritto dalla cabina di regia del Santo Stefano di Zimella, più di tre anni fa. Con Serato in panca vinse tutto, non lasciò agli avversari nemmeno le briciole. Quel Santo Stefano arrivò in cima a Verona e al Veneto, non fu secondo a nessuno, e il suo ricordo è ancora là, tra le vie dell’Olimpo dei dilettanti. Quest’anno, giusto per non farsi mancare nulla, ha fatto il tris. Il bis l’aveva servito lo scorso anno, ad Almisano: promozione dalla Terza alla Seconda. Altra cavalcata, altra sbornia promozione. Quella, però, era una vittoria annunciata. L’Almisano poteva e doveva vincere. Il salto di categoria era tra le aspettative di una stagione che partiva bene e avrebbe dovuto finire benissimo, come alla fine è stato.
Quest’anno si è superato: altra promozione dalla Seconda alla Prima. Questa, però, è la più eroica. La più inaspettata, la sorpresa delle sorprese. Nessuno l’avrebbe pronosticata. Lui, veronesissimo e grande tifoso dell’Hellas Verona, si è rimesso là, in cabina, casa sua. Ha diretto le operazioni dall’inizio alla fine, com’è nel suo stile. Sapeva come arrivare in fondo: puntuale, non ha sbagliato l’appuntamento con la storia. E’ al suo terzo successo: farglielo raccontare è quanto meno doveroso.
“E’ stato un anno fantastico, che tutti ricorderemo – racconta Malgarise – uno di quelli che ti consegnano alla storia. L’anno scorso sono rimasto ad Almisano perchè sapevo che avrebbero allestito una buona squadra anche per la nuova categoria, e così è stato. Alla lunga, siamo stati i migliori”.
Il segreto del successo?
“Aver dimostrato buonsenso nel limare le divergenze, che non sono mancate, e remare tutti nella stessa direzione. E’ una frase fatta, ma quando una squadra diventa un gruppo vince, altrimenti fa fatica”.
Il merito di Taccardi?
“Aver gestito ottimamente il gruppo, aver dimostrato coerenza e capacità di allenare, dandoci un’idea di gioco anche in un campionato molto fisico come la Seconda”.
L’aneddoto da raccontare?
“Ce ne sarebbero, potrei scriverne un libro. Ne dico uno: diciamo che, per fare venire Lorenzi da noi, ho fatto un po’ lo stalker. Mettiamola così, altro non dico!”
La svolta quand’è stata? L’avversario più duro?
“La svolta la vittoria con la Cervarese, l’avversario più duro il Galzignano”.
Concludiamo, Francesco. Il futuro? Pare sia nebuloso.
“Valuteremo il tutto con la società poi ognuno farà le proprie decisioni con serenità, sono tutte voci quelle che circolano, mezze verità che finchè non c’è qualcosa di messo nero su bianco non valgono nulla. Perciò, per parlare aspetto ancora qualche giorno”.