Inizia la preparazione, tra ambizioni e contraddizioni. Scomettiamo che il sole, assente a luglio, ad agosto splenderà in cielo?

Inizia la preparazione, tra ambizioni e contraddizioni. Scomettiamo che il sole, assente a luglio, ad agosto splenderà in cielo?

by 30 Luglio 2014

Vacanze finite. C’è chi ancora rosicchia qualche giorno, qualche ora di relax, ma le ferie, per gran parte dei calciatori di casa nostra, sono ormai destinate a diventare un ricordo. Si torna a sudare, riprende la preparazione. I ranghi si riuniranno a breve, tra pacche sulla spalla, battute, abbracci e quell’epica delle sensazioni tipica dei ritorni in campo e dei primi giorni di scuola. Ma andiamo con calma. Prima di cominciare l’argomentazione dell’editoriale, vi poniamo un tonante quesito: voi, a che punto siete con la forma fisica?

Ve lo chiediamo perchè, di questi tempi di viaggi mentali tra ambizioni e contraddizioni, deve scapparci un sorriso. Un sorriso sincero e autoironico, radioso, capace di farci iniziare con lo spirito giusto nonostante, è una costante matematica, nessuno abbia concepito le ferie nel modo in cui molti allenatori spartani desiderano. In pochi si tengono davvero in forma: i più abbozzano qualche corsa, più per senso di colpa che per reale volontà d’approcciare nel miglior modo la ripresa delle fatiche di campo. E’ il bello dell’estate, d’altronde. Ma è anche il bello della preparazione, dove gli equilibri sono instabili e tutti, almeno una volta l’anno, hanno il diritto di desiderare una stagione migliore.

Soddisfazioni da rincorrere tra paletti e cinesini, ripetute e sedute di forza. Sorrisi sportivi da conquistare lottando coi chili di troppo, col solleone che, scrivetevelo, a luglio è scomparso e, crudele come pochi, ad agosto campeggerà fiero in cielo. E’ destino: suderemo anche la pioggia caduta in questo luglio atipico che sta per concludersi. La preparazione è anche questo. E’ un viaggio tra mille contraddizioni, dove si scontrano vedute e visioni, pensieri e intuizioni. Nella sua natura contraddittoria, la preparazione dimostra come, ed è un bene, le strade del successo, come quelle che portano a Roma, sono infinite. Nella nostra imperfezione rischiamo di rendere utile anche ciò che nessuno immaginerebbe potesse esserlo.

C’è quella cena che, col suo carico calorico, coprirebbe tutte le calorie da spendere durante le sedute atletiche. Non farà benissimo al fisico ma sarà il primo convivio di un gruppo che impara a conoscersi tra le vivande, com’è nostra usanza. C’è l’allenatore che vorrebbe insegnare calcio e si ritrova a fare il secondo padre. S’arma di buonsenso, mette da parte l’orgoglio e trova le parole giuste per far passare il messaggio che desidera. Un mese dopo s’accorgerà di quanto, quel perdono accordato, sarà stato fondamentale. C’è il giocatore che si dota di qualsiasi mezzo, chimico e non, per reggere l’urto della fatica, e quello che fa della sregolatezza il suo mito, correndo lo stesso come un forsennato, nello stupore generale. C’è la vecchia e la nuova scuola, i cultori dell’allenamento-senza-palla e i filosofi delle sedute-con-palla. Ci sono i giovani e i senatori, generazioni a confronto costrette a parlare la stessa lingua. C’è una mitologia dell’alimentazione che tutti conoscono e nessuno pratica.

Questa è la preparazione. Umanità pedatoria a confronto col dilemma di far coincidere le idee con le situazioni reali, le parole coi fatti, i proclami coi risultati, la vita ideale con la vita reale. Nel dubbio eterno però, noi ci forgiamo, come calciatori e come persone. Ci vuole sempre un po’ di timore per partire all’avventura, altrimenti si è solo incoscienti. Siete pronti per ricominciare?

Buona preparazione a tutti i dilettanti di tutte le categorie. Che la dèa Eupalla vi assista, sorridendovi, e che il sole non vi asciughi troppo (poco male, recupereremo presto!!)

Riccardo Perandini

Direttore Editoriale Calcio Dilettante Veronese

mail: riccardo.perandini@libero.it