Sona, tre su tre per Colantoni. Così Valbusa: “Finalmente concretizziamo le occasioni”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 11 Novembre 2014Su la testa. Col nuovo corso il Sona ha ritrovato l’ossigeno. Tre vittorie su tre: per Mario Colantoni i numeri parlano chiaro. Nove punti che a Sona hanno accolto come una manna dal cielo, dopo un avvio in apnea quasi totale. Prima, pochissime erano state le gioie per i rossoblù. Tante idee, un gioco oliato, veloce, piacevole, ma pochissimi punti. Un Sona bello ed effimero afflitto da un persistente mal di goal per cui, fatti i conti in tasca, a pagare per tutti è stato l’allenatore Alberto Baù, il tecnico scelto in estate. Ma le sue colpe, come puntualizzano dalla stanza dei bottoni, sono minime.
“Non era certo colpa di Baù se creavamo sette, otto palle goal nitide a partite e non ne mettevamo dentro una – precisa il diggì Gianmarco Valbusa – la squadra ha sempre espresso un bel calcio, logico che poi, se non segni, prima o poi concedi qualcosa. Purtroppo siamo dovuti arrivare alla decisione dell’esonero, ma le colpe sono divise tra tutti quanti”.
La svolta psicologica, quanto meno, è arrivata subito. Lo scatto compiuto dal Sona è importante, anche se tre partite non bastano per capire se il mal di goal è definitivamente curato. Certo è che, dopo un tre a zero in casa dell’ex capolista Valgatara, i motivi per cullare sogni tranquilli aumentano e non di poco.
“Colantoni ha cambiato modulo – spiega Valbusa – giochiamo con un 4-3-3 che permette ottime soluzioni davanti e più copertura dietro. Poi stanno rientrando gli infortunati, Meda comincia a trovare la forma migliore e si vede. Teniamoci stretti i nove punti e giochiamo senza guardare la classifica”.
Per Valbusa il discorso primato è quasi un copione già scritto: lo scettro può perderlo solo il Caldiero. Ma non mancheranno le possibili sorprese.
“Caldiero su tutte ma occhio allo Zevio – conclude – e soprattutto all’Aurora Cavalponica. Adesso è un po’ indietro, ma ho visto un’ottima squadra. Centrassero qualche risultato utile di fila, penso diventeranno uno degli ossi più duri da affrontare”.