Lugagnano, doppia boccata d’ossigeno. Il tecnico Damini: “Mai avuto dubbi sul valore della squadra, sapevo ci saremmo risollevati”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 12 Novembre 2014Inflessibile. Filippo Damini più di tanto non si sbottona. Non l’ha fatto nel momento più difficile, non lo fa ora che il suo Lugagnano ha rivisto la luce. Ci vuole equilibrio: Damini non transige. Non aveva una squadra di brocchi prima, non ha per le mani dei fenomeni ora. Il problema, senza essere riduttivi, stava nell’incapacità di trovare la via del goal come coronamento di prestazioni, a detta di Damini, sempre ottime. Il tecnico, da par suo, ammette di non aver mai avuto dubbi sul fatto che il suo Lugagnano si sarebbe risollevato.
“Prima o poi doveva girare – commenta Damini – sarebbe stato un problema se i pochi punti fossero stati il risultato di un avvio scadente sotto il profilo delle prestazioni, ma non era il nostro caso. Abbiamo sempre giocato molto bene, l’unica partita che, forse, meritavamo di perdere, è stata la prima di campionato. Le altre, molte delle quali avremmo dovuto vincere, le abbiamo o perse o pareggiate. Chiaro che servisse una svolta, questi sei punti fanno bene. Ma non è cambiato assolutamente nulla”.
Damini elogia i suoi per la capacità di rimanere sul pezzo nonostante il momento non fosse facile.
“I ragazzi hanno una grande dote: mostrano ogni allenamento voglia di imparare – commenta – non è semplice trovare un gruppo di giocatori che accetta di mettersi sempre in discussione e di provare ciò che chiede l’allenatore. Un conto è provare tanto per fare, un conto è provare a credere in un concetto per metterlo in pratica. Qui mi seguono tutti e mi fa piacere”.
Per Damini, la classifica lascia ancora il tempo che trova. Difficile fare un pronostico per ogni obiettivo, a suo avviso.
“Il Caldiero per struttura e nomi ha qualcosa in più, ma poi sul campo deve dimostrare la sua superiorità – conclude – a mio avviso il campionato ha ancora molto da dire, ci possono essere tante sorprese, alcuni veri valori non sono usciti. Perciò, io aspetto a pronunciarmi”.