Bomber Borgatti colpisce ancora, e l’Aurora torna a sorridere. L’attaccante: “Voglio la doppia cifra. E non solo…”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 12 Novembre 2014Ancora in goal. Alessandro Borgatti non si ferma. Il senso del limite, l’ha fatto intendere più volte, lo lascia volentieri ai filosofi: non è materia per lui. Col pallone d’oro di categoria sul comodino, l’attaccante dell’Aurora Cavalponica non s’è seduto sugli allori. I complimenti gli corroborano l’animo, più che infiacchirlo.
Borgatti, attaccante cresciuto sulle sue forze, self-made man con le bullonate, anche in Promozione ha saputo rispondere presente alla chiamata. Come a dire: dove serve concretezza, lui c’è. E’ partito in sordina, a fari spenti. Poi, ritrovata la forma dopo la lunga vacanza, ha fatto sentire a tutti qual è il canto, qual è il rombo del suo motore.
“Domenica abbiamo raccolto tre punti pesanti – commenta – venivamo da un periodo non proprio positivo e una vittoria ci serviva, soprattutto per l’autostima. Averla propiziata mi fa piacere, vuol dire che anche in Promozione ci posso stare. Io lavoro in silenzio, col sorriso sulla bocca. Preferisco far parlare il campo”.
Un anno di sfide, di scommesse da vincere e di tabù da infrangere. Borgatti, per condire la sua prima volta in Promozione, le ha pensate tutte.
“Il mio obiettivo stagionale – racconta – è arrivare in doppia cifra. Al primo anno in categoria sarebbe già molto: sono a sei, conto di farcela. Poi ci tenevo ad essere il primo giocatore a segnare in tre categorie diverse con la maglia dell’Aurora. Inoltre, ho una sfida con una cara amica, Lisa Faccioli della Fortitudo Mozzecane. Le ho detto che segnerò almeno dieci goal più di lei: sono sicuro di vincere la scommessa”.
Tanti i volti nuovi in casa Aurora. L’amalgama, però, non ha impiegato molto ad arrivare. Borgatti, sulla bontà dello spogliatoio, non ha dubbi.
“Qui si sta bene e non ci manca nulla. Con Menegon mi trovo benissimo come con tutti gli allenatori che ho avuto. Dei miei compagni ammiro Oliboni, è il numero uno, un esempio per tutti. I ragazzi più giovani invece si sono inseriti bene, sono tutti bravi. Faccio un incoraggiamento a Frison: ha qualità, ma deve crederci di più in certe giocate. Deve farsi le ossa come tutti, ci vuole maggiore cattiveria da parte sua”.
Contrariamente ad altri vocii, per Borgatti il campionato è tutto fuochè già segnato.
“Il Caldiero è forte ma non è l’unica squadra attrezzata – conclude – penso che ci vorranno ancora molte partite prima che si disegni una classifica ben definita. Noi intanto puntiamo a inanellare un filotto di risultati positivi. Da queste parti quando succede sappiamo a cosa porta”.