Vigo, coach Franzoni loda il Cologna ma non rinuncia a sognare: “Loro più forti, ma la palla è rotonda”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 22 Gennaio 2015La decana della categoria e la nobile decaduta. Vigo e Cologna vanno a braccetto verso il primato. Il Cologna, è parere diffuso, pare avere qualcosa in più. I gialloblù del mandorlato hanno storia, struttura, valori e nomi per rimanere in testa fino alla fine. Chi ha buona memoria sa che, sostanzialmente, le ambizioni della truppa di Burato non erano certo un mistero.
Il Cologna dovrà però guardarsi dallla verve delle guastafeste. Il Vigo di Franzoni su tutte, squadra quadrata, ostica, esperta della categoria e, storicamente, sempre arrivata nelle prime posizioni negli ultimi anni. Segno che, per certi obiettivi, Corrias e soci sono scafati. Coach Franzoni sogna in grande ma, lo fa intendere a chiare lettere, non è certo tecnico che vuol vedere la luna nel pozzo. E’ il vestito da outsider, quello che si addice di più al suo Vigo: ecco perchè.
“Il Cologna è la più forte e su questo non ci sono dubbi – spiega – però la palla è rotonda, le varianti in un campionato sono moltissime, soprattutto nel girone di ritorno dove tutte hanno bisogno di punti. Noi, ad esempio, domenica abbiamo lasciato due punti a Bonavigo: è in questo che dobbiamo crescere. Vince chi sa fare risultato con chiunque”.
Franzoni sa che il suo Vigo ha un difetto: una coperta un po’ cortina, in caso di infortuni. Una pecca che, non lo nasconde, potrebbe presentare non poche difficoltà.
“Abbiamo una rosa di grande qualità, ma ristretta – conclude – a volte capita di essere in emergenza e non è facile trovare un equilibrio senza certi giocatori. Davanti, per dire, abbiamo solo due punte di ruolo. Sono un po’ poche per una squadra che vuol provare a far bene. Ma non c’è problema, abbiamo esperienza per gestire anche situazioni del genere. Vogliamo dar fastidio al Cologna, poi, se saranno più bravi di tutti, gli faremo sinceri complimenti”.
Note. Nella foto, un’immagine d’archivio del Vigo Calcio.
