Il calcio veronese incorona Sua Eccellenza il Caldiero. Gialloverdi promossi con sei turni d’anticipo
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 16 Marzo 2015E’ l’intero calcio veronese a levarsi il cappello dinanzi al Caldiero. Ieri, complice il tonfo della Virtus con il Garda, la truppa di Piuzzi ha conosciuto la più dolce delle sconfitte. Lo zero a uno subito a domicilio dal San Martino è un neo troppo piccolo per offuscare il candore della cavalcata da record. E’ una minuzia, un’inezia di cui è inopportuno parlare.
Il Caldiero ha vinto con merito e con largo anticipo un campionato dove tutti l’aspettavano al varco. Che fosse formazione d’elite lo si sapeva: i curriculum dei giocatori parlano da soli. Non c’è bisogno di presentazioni. Eppure la storia insegna che coi soli nomi si combina poco. Ci vuole altro. Ci vogliono idee, strutture, programmazione, entusiasmo. Ma anche e soprattutto alchimia, quella che brilla negli occhi dei compagni e corrobora l’animo di chi ne incrocia lo sguardo. L’alchimia di gruppo nel calcio, più che un obiettivo sociale è una categoria dello spirito a parte, che solo pochi eletti possono conoscere.
E’ la fonte, il principio primo di quell’energia che, sempre e comunque, proietta il vincente al di là dell’ostacolo. E’ nutrimento per la mente e benzina per le gambe. Il Caldiero ha mostrato d’averla trovata e d’averla coltivata ogni domenica, senza concedersi distrazioni. Consapevole della propria superiorità, s’è imposto sul campo, marchiandola a fuoco coi fatti, con la concretezza. Il successo termale non fa una grinza.
Chiunque l’ha visto giocare ne tesse le lodi. I più informati, lasciano trapelare che del Caldiero è piaciuto tutto: il gioco, la bontà dell’organico, la gestione, le parole spese con misura. Senza nascondersi dietro un inutile paravento di scaramanzia, il Caldiero ha svestito i panni del Narciso e ha indossato quelli di un pugile che, finchè non ha visto l’avversario a terra, non ha mollato la presa. Bello e possibile: l’avevamo scritto mesi fa, lo ribadiamo ora. Il suo segreto è scritto qui, in due parole che formano un binomio azzeccatissimo.
Forse il lato più bello è stato questo: ammirare un vincente in grande stile, poco avvezzo a ricorrere a mezzucci per farla franca. C’è una sola cosa da fare: complimentarsi. Cavalcate così se ne vedono poche nel corso degli anni: giusto, doveroso e piacevole rendere atto e gloria a chi riesce a materializzarle. Anche noi di Calcio Dilettante ci uniamo al fragore degli applausi. Sia applaudita Sua Eccellenza: complimenti ancora, Caldiero.
Note. In esclusiva, alcuni scatti del nostro fotografo al triplice fischio ritraggono la gioia dell’undici termale, campione in Promozione con sei turni d’anticipo.