Vigasio, l’analisi del ‘Puma’ Montagnoli: “Forse per i play-off è un po’ tardi, ma ho visto una grande crescita”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 26 Marzo 2015La stagione sportiva come un libro da sfogliare. Marco Montagnoli se lo rilegge tutto. Lo analizza, lo commenta, ci dà la sua interpretazione. Vigasio è l’ennesimo lido dove il “Puma” ha portato il suo calcio. Un ‘balon’ dai valori antichi ma dai contenuti sempre nuovi, riattualizzati, portati all’altezza dei tempi che corrono. Il “Puma” da sempre ha saputo rimettersi in discussione. Sulla cresta dell’onda ha imparato a destreggiarsi come si deve: non si resta così tanto tempo nelle due massime categorie dilettantistiche, se si considera la D come semiprofessionismo, senza la capacità di rinnovare proposte che attraversano il tempo e le generazioni.
Il “Puma” ha il sorriso sulle labbra e convinzioni solide: il suo Vigasio gli piace, è cresciuto a dovere, rispetta i dettami, mostra la forma voluta dallo scultore. Armato del solito scalpello, Montagnoli ne ha levigato le forme, togliendo ciò che era di troppo. Smussandone gli angoli, addolcendone le linee. Il Vigasio ha ripreso consistenza e vigore, godendo di quell’essenzialità che l’ha proiettato, forse in ritardo, nel novero delle squadre che contano. Quel ritardo per il “Puma” è un dispiacere che non si scrolla di dosso. Lo ammetterà: un po’ d’amaro in bocca c’è. C’è perchè la piazza vale almeno i play-off e anche la Serie D, ma anche quest’anno, probabilmente, le circostanze hanno dato ad altri la bussola che porta alla gloria. Non tutte le speranze però sono sopite. Col lanternino Montagnoli le coltiva ancora.
“Un po’ ai play-off ci spero ancora – sorride – la matematica ce lo consente. Sono sincero: quando sono arrivato ai ragazzi avevo detto che se il Vigasio non va ai play-off la stagione sarebbe stata fallimentare. Qui la società è fantastica, penso la migliore in cui io sia stato. C’è un’organizzazione da professionisti, le risorse ci sono, sia economiche che umane. Vigasio merita la categoria superiore e, se non la raggiungeremo, anche io mi rimetterò in discussione, com’è giusto che sia, per non aver raggiunto i play-off”.
Ereditato un Vigasio stordito dai troppi passaggi a vuoto, poi ripulito di qualche elemento a dicembre, Montagnoli l’ha rivitalizzato con la ricetta di sempre: un duro lavoro che, come sentenzia il più classico dei luoghi comuni, paga sempre. Quattro allenamenti a settimana, testa bassa, bocche cucite. Metodo che ha portato i suoi frutti.
“Coi ragazzi ho un bel rapporto – continua – sono stati disponibilissimi e molto professionali. Allenarli è stato un piacere. Ho visto una crescita notevole sotto tutti gli aspetti, dal carattere al gioco la domenica. Penso che chi ci ha visto possa confermarlo”.
Un po’ d’amaro in bocca per il ritardo in classifica Montagnoli non lo vuole nascondere: ecco perchè.
“Non ha senso nascondere la verità – conclude – quando si hanno i mezzi e non arrivano i risultati sperati bisogna fare mea culpa. Purtroppo sono arrivato col Vigasio in ritardo in classifica e non sono riuscito a riportarlo là dove lo volevo condurre. Però io non mollo nulla: finchè la matematica non dà la certezza dell’estromissione dai play-off io scendo in campo con l’obiettivo di vincere per provare a prenderli per i capelli. Questo è il mio spirito e quello che dovranno avere i ragazzi da qui alla fine”.