Bardolino, la salvezza è matematica. La gioia del diesse Molignoni: “Superata ogni più rosea aspettativa, faccio i complimenti a tutti”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 26 Marzo 2015Ha gli occhi lucidi, Christian Molignoni. La contentezza gli brilla in volto. La Bardolino calcistica può gridare all’impresa: la salvezza, a cinque gare dal termine, è cosa fatta. C’è pure il placet della matematica. Una gran bella soddisfazione, per il sodalizio lacustre. Nuovo della categoria, dato per probabile pericolante all’inizio della stagione, ha saputo interpretare l’Eccellenza con la bravura d’un attore che, qualsiasi sia la parte da recitare, riesce ad interiorizzarla come si deve.
In campo s’è visto un Bardolino quadrato, duttile, camaleontico, compatto, che piace. Un Bardolino che, nel suo equilibrio, rispecchia la figura e la persona del tecnico Brentegani, uno che in riva al lago ha piantato le radici e, ne siamo certi, proseguirà il suo ciclo. Poche sono state le falle, le partite da dimenticare. L’asticella è stata saltata con inaspettata destrezza. Ed ora, giunti sul tappetone morbido senza averla nemmeno sfiorata col pensiero, la gioia è grande, grandissima.
“Devo essere sincero: sono contentissimo – esordisce Molignoni – speravamo nella salvezza ma non credevo di raggiungerla così presto. Faccio un plauso a tutti”.
La mano di Brentegani si vede eccome, pure in Eccellenza. Ecco perchè.
“Brentegani è il tecnico migliore per il Bardolino – prosegue – è una persona a modo, equilibrata nei comportamenti e nelle valutazioni. La squadra in campo rispecchia il suo modo di essere ed è un piacere constatarlo. Il suo messaggio è passato”.
Poche le falle da dimenticare: nei che, in mezzo a tanto candore, quasi non si vedono nemmeno.
“Qualche partita l’abbiamo persa malamente – conclude – ma può starci, sono errori di cui cercheremo di fare tesoro. Così come faremo tesoro di tutta la positività accumulata durante quest’anno. Ora viene il bello: se il primo anno c’è l’entusiasmo a farla da padrone, il secondo è tremendamente più difficile. Ci prepareremo come si deve, intanto godiamoci questo finale di stagione. Non capita sempre di poter giocare cinque partite a mente sgombra: divertiamoci e facciamo divertire chi viene al campo”.