Legnago festeggia la salvezza. Il diggì Preto: “Svolta a Fontanafredda. Il merito di Orecchia? Aver portato una mentalità adatta alla categoria”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 14 Aprile 2015Fine della salita. Il Legnago, dopo mesi di scalata ininterrotta, può finalmente ristorarsi dalle fatiche dell’arrampicata. Sopra di lui il cielo è terso, il clima sereno, mite. Il tempo degli affanni e dei calcoli è finito: anche la matematica sigilla la salvezza dei biancazzurri. L’arrivo di Orecchia è stato fondamentale nella risalita.
I numeri lo confermano in modo netto ed inequivocabile: il ritorno del tecnico romagnolo è coinciso con una riverniciatura che ha permesso al Legnago di scendere in campo con una quadratura ben precisa, solida, con idee chiare e spendibili nella categoria. Il suo lavoro, spiegherà poi il diggì Mario Preto, è stata la chiave di volta di un campionato che, senza la mano orecchiana, avrebbe potuto regalare qualche sorpresa poco gradita. Ecco perchè.
“L’arrivo di Orecchia è stato un toccasana – spiega – ha cambiato la metodologia di lavoro negli allenamenti e si è visto. In campo è andato un Legnago pratico, solido, vivace e concreto. Prima invece troppe volte ci specchiavamo nelle nostre giocate senza poi essere cinici. Un narcisismo, una mancanza di giusta mentalità che poteva costarci caro”.
C’è, a parer di Preto, una partita su tutte che simboleggia la svolta: Fontanafredda. Da lì è iniziato un altro campionato.
“Da quella partita in poi abbiamo messo insieme un filotto importante – conclude – è stata la classica gara in cui avverti che finalmente è scattato qualcosa. Quella scintilla ci ha accompagnati fino alla salvezza matematica, raggiunta domenica, e mi auguro ci porti energia anche in questo finale di stagione, che affronteremo con lo stesso spirito visto finora. Nessuno tiri i remi in barca”.