Legnago, gli Allievi Elite festeggiano tre anni di successi. Il tecnico Bongiovanni: “Soddisfazione immensa. Ora sotto col Giorgione”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 22 Aprile 2015Tre anni di successi, di crescita, di sorrisi. Una lenta, costante, promettente maturazione. Il Legnago si coccola i suoi Allievi Elite: il secondo posto nel girone, con conseguente qualificazione alle finali regionali per il secondo anno di fila, è cosa fatta. Una piccola grande impresa, se si calcola che Gasparello e compagni sono quasi tutti nati nel ’99 in un campionato ’98.
La mano del tecnico Bongiovanni si vede ancora. Dopo San Bonifacio, in cui malleò con maestria la materia prima di un gruppo di nati nel 1996 che oggi comincia a vedere i propri frutti (molti sono i giocatori arrivati nelle prime squadre di buone categorie), Bongiovanni a Legnago ha costruito un’altra squadra con la perizia che da sempre lo contraddistingue. Una gioia interiore enorme: quella di un maestro che, più alza il livello delle lezioni, più accende stimoli nei discenti, più raccoglie consensi e risultati tangibili. Lui, la descrive così.
“Un triennio fantastico, ringrazio tutti – commenta – al primo anno siamo arrivati settimi nei professionisti, prima squadra dilettante dietro le pro. L’anno scorso abbiamo vinto l’Elite, perdendo solo la finale, e quest’anno in un campionato di ’98 con una squadra di quasi tutti ’99. Ora sotto col Giorgione: dicono sia fortissimo. Poco importa, ci faremo rispettare”.
Chi l’ha vista, ha potuto apprezzare una truppa quadrata, dedita al gioco palla a terra, volitiva, dinamica, dalle idee chiare. Un gran bel gruppo, pronto a sfornare, nel giro di poco tempo, non poche risorse, a livello di giovani, alla prima squadra legnaghese o alle altre della zona.
“In questi tre anni ho potuto constatare una crescita costante – prosegue – sotto il profilo calcistico ma anche della disciplina. Tante volte ho lasciato fuori dei ragazzi bravi per indisciplina. Non guardo in faccia a nessuno: le regole si rispettano. S’è creato un clima di stima reciproca e il rapporto che ho coi ragazzi è splendido, lo porterò dentro. Questo è ciò che di più bello che il calcio mi possa dare”.
Un pensiero ad una prima squadra Bongiovanni lo fa. Ma non ha fretta: nei vivai il suo credo vale quasi una legge. Difficile abbandonarli senza una buona ragione.
“Arrivassero buone proposte ci pensero – conclude – non chiudo le porte a nessuno. Prima però voglio finire in bellezza questo triennio. Ci tengo da morire”.