San Giovanni, Salvagno saluta dopo cinque anni. Il tecnico: “Quinquennio stupendo. Ringrazio tutti, in particolare Mirko Menegoi. Futuro? Spero in una chiamata”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 27 Maggio 2015Una punta d’emozione c’è. Dopo cinque anni non può essere altrimenti. Tiziano Salvagno lascia il San Giovanni Lupatoto. Lo fa con orgoglio, ma anche con amarezza. Il ricordo che corre all’indietro lo fa sorridere. Ai “Lupi” Salvagno ha dato molto, sia in termini umani, sia sportivi. Prima nel vivaio e poi in Prima Squadra, “Titti” s’è mostrato maestro paziente, attento, esperto, motivatore, bravo a comunicare con tutti.
Ha ricondotto la truppa in Prima dopo la retrocessione. L’ha consolidata in categoria, per un soffio, quest’anno, gli riusciva anche il colpo grosso. C’è stato un momento in cui qualcuno ha sognato addirittura l’aggancio al San Zeno capolista. Non è arrivato, ma non è importante. Nessuno attendeva il Sangio là sopra. Eppure il maestro “Titti” l’ha portato là dove mai era arrivato. L’ha fatto coi suoi ragazzi, quelli cresciuti nel vivaio. Li ha allevati come un padre, aprendo loro le porte della categoria.
Lasciare la panchina gli dispiace, Salvagno non lo nasconde. Ma il ricordo di cinque anni stupendi è troppo più forte dell’amarezza di questi giorni.
“Ho dato tutto quello che avevo – racconta – ero arrivato anche al punto di andare al campo ogni sera, tant’ero preso dal curare ogni cosa. L’addio? Eccome se mi dispiace. Non discuto la scelta societaria, mi dispiace il modo in cui mi è stata comunicata. Avrei voluto che chi di dovere mi dicesse in faccia le intenzioni della dirigenza. Il cambio l’avrei digerito con un confronto diretto, ma non importa. Esco a testa alta”.
Tanti, i passaggi che Salvagno vuole ricordare. Che si parli di vivaio o di Prima Squadra non conta: la gioia di descriverli è uguale ed intensa comunque.
“Ho allenato tanti ragazzi giovani del posto e con loro ho anche vinto – conclude – qualcosa spero di aver lasciato. Abbiamo lavorato anche in condizioni difficili, ad esempio lo scorso anno, quando qualche problemino aveva indotto alcuni a voler lasciare giù la borsa. Sembrava potesse crollare tutto invece ci siamo salvati come si deve. Quest’anno uguale: volevamo la salvezza, siamo arrivati ai play-off. Mi resta la convinzione d’aver dato tutto, d’aver ricevuto molto e di non poter avere rimpianti. Ringrazio tutti, in particolare il mio collaboratore Mirko Menegoi, un ragazzo fantastico. Il futuro? La voglia di continuare ad allenare è forte come non mai, spero di trovare una collocazione”.