Avesa, positivi principi di ricostruzione. Bortoletto sorride: “Vedo l’applicazione giusta, cresceremo in fretta”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 25 Agosto 2015Primi passi di un lungo cammino, primi mattoni di una casa nuova che si vuol solida come i tempi migliori. Ad Avesa, sul colle sopra Verona, Luca Bortoletto sogna un ritorno in grande stile. In testa c’è una cosa sola: trovare il più in fretta possibile il vestito giusto per il rinnovatissimo Avesa Hsm, che ha letteralmente cambiato pelle nel corso del mercato estivo.
La vittoria dell’Exodus Cup è la prima delle tante conferme di campo di cui l’Avesa avrà bisogno per convincersi che la strada è quella giusta. C’è da lavorare, la rosa è ancora incompleta, si conta qualche defezione di troppo per ferie capitate in periodo preparazione. Ma i primi assaggi di calcio sono un ottimo antipasto. Si intravede un’Avesa tonica, quadrata, fresca nelle gambe e nelle idee. Come la vuole Bortoletto.
“Intravedo il mio calcio nel modo di esprimersi della squadra e fa un enorme piacere – esordisce – va valutato tutto: siamo agli inizi, la condizione non è al top, purtroppo non siamo mai stati al completo per diverse defezioni. Eppure vedo un gran bel clima: i presenti si applicano, c’è la voglia di sudare per la maglia”.
Il successo a Valeggio ha regalato il primo sorriso ad un Bortoletto che, per amore dell’Avesa, è portato a guardare verso l’alto, col naso all’insù, come gli consiglierebbe l’Alighieri (nel Purgatorio, la forza motrice che spinge le anime ad espiare la colpa verso il Paradiso è l’amore, che, per il poeta, tende verso l’alto).
“Obbligatorio pensare sempre positivo, specialmente dopo un inizio così – conclude – peccato andrà via Filippi per l’Erasmus, mi è piaciuto molto. La rosa però è ampia, quando saremo al completo avremo diverse soluzioni. Ci sarà da divertirsi. Mina vagante? Potrebbe essere, perchè no?”