Isola della Scala, Marocchio lavora ad una Scaligera pugnace: “Mordente e dinamismo fino al triplice fischio. Questo è il mio stile”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 26 Agosto 2015Quadrata, muscolare, svelta nel pensiero e nelle giocate. Marocchio disegna idealmente la sua Scaligera. La vuole a sua immagine e somiglianza: pugnace, tosta, a prescindere dall’avversario. Come il suo vecchio Raldon, quello dei tempi d’oro, della scalata dalla Terza alla Promozione. Marocchio non vive certo di ricordi, ma il principio di quell’ascesa lo conserva come una reliquia. E’ un po’ il suo altare, il suo nido concettuale, il suo dogma. L’arkè da cui origina e plasma la spina dorsale delle sue squadre.
“Quel Raldon raccolse tanto perchè sapeva combattere – spiega – rispecchiava il mio carattere, il mio modo di intendere il calcio. Cerco di trasmettere ai ragazzi la voglia di lottare per tutta la partita, servono grandi motivazioni per squadre come la nostra. Ci sto lavorando, il primo periodo è positivo. Ho una squadra equilibrata, non mi lamento di certo”.
Marocchio fissa il punto d’arrivo in una parola: dignità. Non sarà il tecnico della battistrada annunciata, ma, concentrato nell’interpretare, per quanto si possa, le traiettorie del calcio d’agosto, annuncia di voler scavallare il solo obiettivo della salvezza. C’è modo e modo per mantenere la categoria.
“Non giocheremo per vincere il campionato – conclude – abbiamo perso alcune pedine importanti, ma guardo a ciò che ho a disposizione. Ripeto: la mia Scaligera è equilibrata, ci sono buone individualità e anche dei leader, come Mascellani, Sgarbossa, Corsini. Gente che si spende davvero per la causa. Vogliamo giocare per un campionato dignitoso, che ci permetta di evitare sofferenze. Ne abbiamo le possibilità, giochiamocele come si deve”.