Pozzo, per ripartire basta una pennellata di rossoblù. Patron Praga: “Ci affidiamo alle nostre certezze”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 19 Luglio 2016Una pennellata di rosso e blu è quanto basta per cancellare l’amarezza per la Prima mancata ai calci di rigore. Il Pozzo riparte dai propri colori e dalle proprie certezze: presidente, staff, dirigenti, la rosa riconfermata in blocco. Pochi cambi, un solo messaggio: se Prima dovrà essere, meglio conquistarla insieme. Sul campo, di nuovo fianco a fianco, senza cambiare troppo interpreti ed equilibri di un gruppo artefice, in ogni caso, di un anno da incorniciare.
“A questi ragazzi devo solo fare un plauso – esordisce il presidente Roberto Praga – hanno onorato l’impegno e la maglia fino all’ultimo. Come presidente, non potevo chiedere di meglio. Ci siamo mangiati la Prima ai rigori, ma questo è il calcio: pazienza, succede. Ripartiamo con gli stessi giocatori per riprenderci quel che abbiamo lasciato sul campo”.
Pochi e mirati gli innesti rossoblù: arrivano Greco dall’Arcole, Danquah ex San Massimo, Personi dal Real Vigasio e Bresciani dall’Intrepida. Ritocchi ridotti al minimo indispensabile per la gran mole di conferme dei giocatori storici.
“Sono grato a chi verrà e a chi rimane – prosegue Praga – io faccio firmare sempre vincoli annuali: al termine di ogni stagione chiunque è libero di scegliere dove andare. Vedere che praticamente tutti, anche a fronte di offerte più vantaggiose, rimangono da noi, è motivo di orgoglio: qui a Pozzo cerchiamo di far sentire a casa tutti. Il nostro segreto è un po’ questo”.
Confermatissimo in panchina il tecnico Castagna, condottiero di un gruppo che ha saputo forgiare con pazienza, portato, peraltro, ad un passo dalla promozione.
“Castagna non si discute – conclude Praga – è un allenatore che mette a disposizione l’esperienza che serve in una realtà come la nostra. Sa preparare i ragazzi e gestire un gruppo eterogeneo come il nostro. Per noi è una figura di spessore, sono ben contento di rinnovargli il mandato. L’obiettivo? Raccogliere quanto ci è sfuggito lo scorso anno”.
Riccardo Perandini