Pescantina, restyling completato. Il presidente Alfuso: “Rivoluzione? No, evoluzione”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 29 Luglio 2016Evoluzione, non rivoluzione. Sul sottile scarto tra le due terminologie, il presidente Alfuso non transige: Pescantina guarda alla propria progressione. Come società, come uomini chiave, come organizzazione, stile, filosofia. Senza però compiere il passo più lungo della gamba.
La fusione tra Pescantina e Settimo compie tre anni. Tempo fisiologicamente maturo per stilare un bilancio, trarre le valutazioni del caso, cominciare a ritoccare la macchina. Dal dissesto di allora ad oggi, il percorso è stato importante, ben ponderato, figlio di mosse ispirate dal fosforo e non da colpi di testa.
La società ha imparato a strutturarsi, a capire anche sè stessa, la propria vocazione, il proprio posto, come idee e rapporto con il dilettantismo, nel panorama veronese.
Lucio Alfuso, ex diesse ora passato al massimo scranno societario, riassume così, in un’intervista a 360°, il percorso compiuto sino ad ora.
“Mi piace sottolineare che il nostro è stato un percorso graduale – spiega – fatto di pazienza a di condivisione, anche di qualche fisiologico scontro, com’è normale, per il bene della società e del circondario. Il PescantinaSettimo ha una spina dorsale, un tessuto dirigenziale compatto, una filosofia, un vivaio importante da far crescere. Siamo quel riferimento anche sociale in paese che non dobbiamo mai scordarci di essere”.
Numerosi i cambiamenti portati in seno dall’estate 2016.
“Era giunto il tempo di dare una ritoccatina ai quadri sia dirigenziali che tecnici. Qualche figura storica non c’è più, sostituita da nuovi ingressi scelti per la condivisione di idee e di prospettive. Questa società aveva bisogno di avere uno stile, una mentalità unica e uomini in grado di professarla e tradurla in insegnamenti e comportamenti sul campo. A partire dai più piccoli per finire alla prima squadra. Se guardo al lavoro svolto e agli innesti, la sensazione di fiducia è soddisfacente. Ho buoni motivi per pensare che ci siamo attrezzati bene”.
Prima squadra che, dopo aver sfiorato l’accesso in Prima, è stata profondamente rinnovata dal diesse Reichenbach, con un mercato condiviso dall’intero direttivo.
“La scelta di cambiare diversi giocatori va pensata in quest’ottica – conclude – si era sempre privilegiata la presenza di giocatori storici, cosa peraltro giusta. Ora però, è giunto il momento di tentare un’evoluzione: io credo che lo staff tecnico, al cui timone c’è l’allenatore Francesco Marafioti, sia il più adatto a tradurre la nostra politica sul campo. Avevamo bisogno di giocatori che venissero da noi sposando il nostro modo di fare calcio. Gente che sposa lo stile Pescantina, non rimborsi, che non sono certo esosi, o quant’altro. Il cambiamento è scritto qui. Pensiamo di aver allestito una squadra competitiva, per parlare di obiettivi però, è ancora presto. Diamo il tempo ai ragazzi e allo staff di lavorare insieme. Diciamo che la direzione presa è quella giusta. Ora non resta che proseguire, spediti, il cammino “.