ValdalponeRoncà, c’è tempo per assimilare i metodi di Mantovani. Menini: “E’ cambiato tutto, ma il feeling c’è”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 6 Settembre 2016Una rivoluzione d’idee e d’interpretazione del calcio. Dalla settimana alla domenica. Il ValdalponeRoncà cambia cattedra, non gli alunni. Qualche pedina diversa c’è, vero. Ma poca cosa: l’ossatura è rimasta quella. A destare interesse è il nuovo corso di Totò Mantovani, successore di Mirko Dalle Ave. Con lui in panchina cambia tutto. Metodi di allenamento, modo di vedere il calcio e di rapportarsi coi giocatori. Da quanto filtra, la diversità si vede di primo occhio. Ma è una divergenza che piace, a quanto filtra.
“Rispetto a Dalle Ave – racconta il mancino Filippo Menini – è cambiato moltissimo. I metodi di allenamento sono completamente diversi, così come le richieste del tecnico. Vede il calcio in un’altra maniera, cerchiamo di seguirlo, anzi vogliamo seguirlo. Ci lascia uno spazio di dialogo positivo, è sempre disposto a discutere. In campo scenderà una Valda diversa, ma sapremo farci rispettare. Siamo quelli di sempre”.
Prima di tutto, la fase difensiva. Il principio cardine parte da lì.
“Mantovani la cura molto – conclude – non che Dalle Ave non lo facesse, ma guardava più alla fase di possesso. Non si può dire che siamo un cantiere aperto perché i giocatori si conoscono, i cambi non sono poi così tanti. Ciò che apprezzo di questo precampionato è il modo di porsi del nuovo allenatore. Ci viene incontro, propone e non impone. Il gruppo è maturo e coeso, bastano pochi stimoli per ottenere l’impegno giusto. Lui si è inserito bene e questo è positivo. Anche le prime uscite non dispiacciono. Seguiamo uno spartito diverso ma siamo una squadra tosta, anche quest’anno lottiamo per le prime piazze. Questo è poco ma sicuro”.