Zevio, ripartenza fa rima con pazienza. Il diesse Delon: “Vi illustro il nostro progetto”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 16 Settembre 2016Ripartenza fa rima con pazienza, madre di ogni virtù: meglio farle andare a braccetto. Zevio scopre un binomio che va ben oltre la rima. La società saluta l’ingresso in campionato dopo un’estate di alacre lavoro di ricostruzione. Sul piatto c’è la Prima e non più la Promozione, ma non importa: i cocci della retrocessione sono stati raccolti, risistemati come meglio si poteva.
La delusione, certo, rimane. Impossibile cancellarla con un batter di ciglio. Il calcio a Zevio, però, è rimasto vivo, con un’anima forte, un cuore pulsante. A scorrer la nuova rosa, qualche cambiamento lo si registra. E’ fisiologico. In panchina, ad esempio, c’è un volto nuovo. La nomina è ricaduta su Tiziano Salvagno, giunto a Zevio dopo aver fatto le fortune della vicina San Giovanni. Ad accomunare i due percorsi c’è un desiderio di riscatto figlio degli inciampi dell’ultimo anno. “Titti” a Zevio avrà modo di costituire un nuovo magistero, come fece coi “Lupi”.
Il progetto bianconero ha più parallelismi che lo connettono col percorso ascensionale che lo ha visto protagonista qualche chilometro più in là. Ricordarlo, male non fa. Salvagno a San Giovanni ha allevato una nidiata di Juniores portandone diversi in Prima Categoria, passando per la Seconda stravinta a suon di vittorie. Lo Zevio, scherzo del destino o no, gli chiede più o meno la stessa cosa: favorire il travaso nei grandi dei giovani del vivaio (ben sette sono inseriti nella rosa della prima squadra) cercando di centrare un piazzamento nelle zone nobili. Perché se da un lato, e non a torto, la Zevio calcistica evita proclami, dall’altro non gioca nemmeno a nascondino: i valori in rosa ci sono eccome. Tender verso l’altro vien quasi naturale.
“Ripartiamo con pazienza e a fari spenti – spiega il diesse Andrea Delon – pur consapevoli che questa squadra non giocherà per un campionato anonimo. La qualità c’è, i valori pure. La rosa è rinnovata, ha bisogno di tempo per conoscersi e per assimilare il calcio trasmesso da Salvagno. Ci dobbiamo calare nella realtà della Prima per toglierci delle soddisfazioni. Abbiamo preso qualche scoppola nel precampionato, ma sono sberle che ci han fatto bene. Domenica col Casaleone siamo partiti col piede giusto. E’ un buon inizio”.
A Zevio, dove la nuova società si appresta a vivere il secondo anno di gestione, si punta a favorire l’ingresso in prima squadra degli elementi di un vivaio che ha raggiunto la sua massima espansione: mai nella storia dello Zevio ci sono state tutte e tre le formazioni giovanili, Giovanissimi, Allievi e Juniores, a livello regionale.
“La nostra priorità è quella – conclude Delon – domenica abbiamo giocato con due ’99 titolari, finendo in dieci, causa un’espulsione, con addirittura un altro ragazzino in campo. Per noi è un motivo di orgoglio: dà senso a tutto il percorso svolto assieme coi ragazzi. Salvagno lo sa, con lui ho un certo feeling, conosco la sua propensione all’utilizzo dei giovani e sposa in pieno il nostro credo. Anche alla luce del fatto che i ragazzi hanno al loro fianco giocatori di spessore che sono soprattutto uomini, brave persone sulle quali riponiamo grande fiducia. Pensiamo a lavorare sodo, evitando altri pensieri che non ci appartengono. Zevio ha valori da esprimere: dove ci porteranno, lo capiremo col tempo”.