Dossobuono tra necessità e virtù. Il diesse Valle: “La salvezza quest’anno vale un’impresa”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 19 Settembre 2016Equilibristi. In cammino tra necessità e virtù, pregi e difetti, pensieri e parole. Dossobuono cerca la quadra dopo un’estate di cambiamenti. Bozzini, per le mani, si è ritrovato uno stuolo di ragazzini. Da educare, da plasmare. Come un maestro, che però a cattedra e cravatta preferisce campo, scarpini e calzettoni. Non è l’abito che fa il monaco: non nel nostro calcio.
E’ tempo di lavoro alacre, di sudore, di domande, tante, e risposte, tutte ancora da cercare. Gli interrogativi, com’è logico che sia dopo una piccola rivoluzione, sono evidenti. Eppure l’Olimpica ha ancora i suoi segreti, le sue ricette mai inopportune. Ieri, il primo successo. Primi tre punti, primo sollievo. Una panacea. Chi vive il giallorosso ha la scorza dura. Di quelli che si son fatti da soli, con le proprie mani.
Come a dire: se esistono i problemi, vuol dire che esistono anche le soluzioni. Psicologia del contrario, certo. Ma la realtà è di sua natura dicotomica: dopo ogni notte c’è sempre l’alba. Starà a Bozzini e ai suoi saperla trovare.
“Quest’anno la salvezza sarà ancor di più un’impresa – commenta il diesse Valle – non so se riusciremo a fare i 40 punti dello scorso anno, ma sono convinto che questo gruppo può centrare l’obiettivo e può togliersi ancora molte soddisfazioni. Siamo cambiati, questo è vero. Ci sono tanti giovani che devono inserirsi e maturare. Ma ho fiducia nello staff e nella capacità dell’ambiente di favorire l’amalgama. Ieri i primi tre punti, bene così”.
Tre punti importanti dopo una preparazione non proprio conforme alle aspettative. Dato di fatto, colpa di nessuno.
“Siamo partiti al 5 agosto col tradizionale ritiro a Velo – prosegue – ma Bozzini non ha mai potuto lavorare col gruppo al completo. Tra ferie, lavoro e infortuni, che non sono mancati, non ha mai avuto la rosa intera a disposizione. Chiaro che per noi è stato un problema. Ma non è il caso di fare drammi. Ora il gruppo lavora sodo e cominciano a vedersi i risultati. La strada è lunga, i primi tre punti ci danno fiducia”.
Tanti, i cambiamenti estivi.
“Dodici giocatori ci hanno lasciato, altrettanti sono arrivati – conclude – motivo per cui avremo bisogno di tempo per lavorare insieme. Va però fatto un plauso a chi è stato impiegato in una situazione non facile: chiunque ha dato risposte confortanti, giovani compresi. Per questo siamo sull’attenti, ma non preoccupati. Abbiamo spessore tecnico e umano per giocarci le nostre carte. Non molleremo l’osso facilmente, questo è poco ma sicuro”.