Scaligera e Parona, potere alle squadre operaie. Valori capovolti in Prima A
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 20 Settembre 2016Sul trono c’è chi indossa la tuta blu. Potere alle squadre operaie in Prima A. Per ora, i pronostici son sovvertiti. Siamo all’inizio, certo. Le verità delle classifiche odierne sono stabili come i cieli di marzo: basta un nulla perché il tempo si stravolga. Eppure, non è corretto nemmeno addebitare ogni colpa al caso. Scaligera e Parona al comando attirano l’attenzione. Sono il virgulto di due gruppi in cerca di risposte. Diversi per storia e natura, non per fame e attaccamento alla maglia.
Entrambe, nel nocciolo, hanno un punto in comune: il senso d’appartenenza, l’autarchia prima di tutto. Il Parona da sempre, la Scaligera da qualche tempo a questa parte. Se Marai sale sull’ottovolante (ottava stagione a Parona), Bertozzo è arrivato ad allenare la squadra del suo paese. Entrambi predicano un calcio simile: praticità, sacrificio, pochi fronzoli. E sudore, tanto sudore.
Vecchio metodo, nuove certezze. Se è vero che i tempi cambiano, è altrettanto vero che alcuni principi non passano mai di moda. Magari chi indossa la tuta blu non arriverà al gran ballo delle regine di maggio. Ma non è nemmeno nei loro interessi. Al banchetto di incravattati vincitori possono preferire tranquillamente ben altri simposi: felicità è onorare i colori, a certe latitudini.
I due percorsi non sono paragonabili: la Scaligera arriva da un cospicuo ringiovanimento, il Parona, sebbene di giovani ne abbia eccome, può ancora contare sui pilastri di sempre, imparando, ed è una virtù, a brillare di luce propria anche se il leader Begnoni è ancora a mezzo servizio. Quando tornerà, affrontare i biancoverdi sarà affare ancor più complesso.
Qualcuno sbufferà: tempo al tempo, i valori usciranno. Verità scontata, trita e ritrita. Ma mai matematica: ogni anno regala sorprese. Per certificarle, bisogna arrivare a maggio. Ma se chi ben inizia è a metà dell’opera…
Note: nella foto, un’immagine d’archivio della Scaligera.