S’annuncia una settimana di amarcord. Scopriamola insieme
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 26 Settembre 2016Profumo d’amarcord. S’annuncia una settimana di passione. Per la classifica, certo, seppur sia ancora vergine da colpi di scena. Troppo presto. Ma attira l’attenzione anche il contorno di certe sfide. L’occhio cade su tre incontri: San Martino-Lugagnano, Atletico Vigasio-Borgoprimomaggio, Real Monteforte-Montorio.
Triangolo interessante, che unisce la Promozione alla Seconda. Ciascuna delle contendenti gioca col naso all’insù: inevitabile, dopo una partenza quanto meno dignitosa. Il piatto della giornata è ricco: Pippo Damini ritrova il ‘suo’ Lugagnano da capolista, solo pochi mesi dopo aver sfiorato l’impresa. Se n’era andato col sorriso, torna più sorridente di prima. Il San Martino, plasmato in pochi mesi, viaggia già in quarta: tre vittorie su tre, nove punti su nove messi in cascina. E’ un segnale da interpretare nel modo giusto. San Martino è ancora un cantiere, vero. Ma il progetto è di tutto rispetto. L’architetto è una garanzia, la manodopera pure, ad oggi. E il Luga? Niente drammi dopo la scoppola all’inizio, niente feste per il doppio successo inanellato poi. Luca Mancini ha bisogno di tempo per legittimare il suo credo. L’esordio però regala premesse intriganti. La prima prova del nove sarà un bel banco di prova. Gara da tripla, San Martino-Lugagnano.
Stessa storia per le altre due partite. Max Signoretto, tecnico del Borgo, ritrova l’Atletico che condusse in Prima. L’avventura, poi, non ha regalato note troppo liete. Finì con una divisione del rapporto: anno storto in tutti i sensi, colpa di tutti e di nessuno. Quell’Atletico, poi, retrocesse. Ed eccolo qui, di nuovo in Seconda, dopo due successi ed un pari, pronto a ruggire di nuovo. Davanti troverà il vecchio maestro, che al Borgo ha portato una ventata di novità. Tre sberle all’inizio per svegliarsi, poi due successi. D’altronde, anche per i migliori la sveglia, di prima mattina, può esser dolorosa. Un filo rosso collega le due formazioni: entrambe mirano, a ragione, ai piani alti. Sarà un primo crocevia, un test probante sul far d’ottobre, giusto per i primi bilanci, per capire di che pasta si è fatti nelle partite che già cominciano a pesare.
Tra Monteforte e Montorio, invece, la sfida assume contorni diversi. E’ scontro al vertice: entrambe arrivano al confronto da assolute vincenti. Il Real veste i panni della sorpresa. Che fosse una buona squadra lo si sapeva. Difficile che, a queste latitudini, la Seconda non venga preparata a dovere. Monteforte è piazza ruggente, in questa categoria. La partenza bruciante ha bisogno di fiato perché la fiamma arda ancora. Non può e non si vuol sia solo un fuocherello di paglia. E la sensazione, a scorrer la rosa, è che non sia così. Montorio invece è la battistrada annunciata. Mai i castellani hanno nascosto l’ambizione di voler salire di categoria. Coi giovani, certo. Attorno ai pilastri, vedi Caputi e Zago, ruotano tante promesse pazientemente cresciute nel vivaio. Montorio non lavora molto con le grandi firme. Altrimenti tanta attenzione sul vivaio non avrebbe senso. Giusto così, dunque. E vincere coi propri ragazzi avrebbe un sapore del tutto particolare. E l’incrocio, direte voi? C’è pure qui. Il diesse castellano Stefano Menini fu tecnico apprezzato a Monteforte. Sfiorò i play-off, tre anni fa, valorizzando un parco giocatori che, oggi, sparso in giro (qualche elemento) per l’est veronese, fa ancora le fortune di più squadre.
Testa e cuore: sarà settimana intensa. In campo e fuori.