Domani alle 16.00 a Pejo (TN) la tradizionale sfida Top 22-ChievoVerona. Mister Cherobin indica la via ai suoi: “Chiedo solo una cosa: ordine. Poi divertiamoci”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 13 Luglio 2018L’ennesima sfida. Scocca l’immancabile appuntamento di mezz’estate: domani, alle 16, nella località trentina di Pejo la Top 22 selezionata dallo storico coach Alessandro Cherobin sfida il ChievoVerona di Lorenzo D’Anna. E’ un classico intramontabile: sprazzi del nuovo Chievo che verrà di fronte al meglio del calcio di casa nostra.
Si gioca alla ricerca di un contrasto vinto, di una parata decisiva, un dribbling, un tiro verso lo specchio avversario. Magari un gol. Briciole di gloria in un pomeriggio di corse e rincorse ad un Chievo che dovrà meritarsi nuovamente la Serie A. Assemblata la selezione, coach Cherobin inquadra così la sfida.
“Ai miei ragazzi chiedo solo una cosa: ordine – il suo ragionamento – sono esperienze che capitano una volta l’anno ed è giusto viverle con spensieratezza ma anche con quel filo di competitività e di agonismo che rendono belle, per alcuni indimenticabili, sfide così. Ci sono stati anni in cui la Top 22 ha dato davvero filo da torcere al Chievo. L’obiettivo è quello di uscire a testa alta e di giocare in modo intelligente. Doveroso essere umili: il rispetto dell’avversario ci impone di giocare, chiaramente, una partita difensiva ed è per questo che dovremo coprire bene il campo”.
Modulo di partenza l’intoccabile 4-3-3. Unico dogma cui Cherobin non vuole rinunciare.
“E’ il mio modulo preferito – conclude – e partiremo così. Pur sapendo che nel calcio di oggi i moduli non esistono più. Contano l’atteggiamento, la copertura del campo e degli spazi. Proveremo a non farli passare e a goderci quegli istanti in cui saremo noi ad avere il pallone. Qualche gol lo abbiamo segnato anche noi. Aspettative sui singoli? Io stravedo per Carlo Aldrighetti, senza nulla togliere a nessuno, e sono felice che domani ci sia in mezzo a lottare. Poi davanti sono curioso di vedere Borgatti all’opera. Magari col mancino ci regalerà una gioia… glielo auguro, giusto convocarlo, sono felice abbia accettato di buon grado”.