Un vero è proprio crack. Uno che spacca, lascia nulla al caso, e riesce a colpire nel segno. Christian Soave può essere considerato senz’altro il debuttante più convincente tra gli allenatori veronesi finiti a cercar fortuna in Eccellenza. Ha iniziato da poco. Ha subito convinto. I meriti? Essenzialmente tre. Facili da riassumere. E che ricalcano probabilmente a grandi linee lo spirito del giocatore sempre pronto a rubare tempo all’avversario.
1 – Capacità di rubare l’attimo al nemico. Chi ha visto all’opera la squadra di Soave parla di un gruppo ben organizzato, capace di fare una pressione ragionata in ogni zona del campo, e di vincere il contrasto giusto al momento giusto
2 – Concretezza. Non ama fronzoli Soave. Un dribbling massimo due. Poi la palla deve correre veloce. Si ragiona in velocità. Si fatica dalla trequarti avversaria in giù. Il Team è squadra di faticatori eleganti.
3 – Massima cooperazione. Possono segnare tutti. Perché non esiste un unico punto di riferimento. Se fermano quello, poi cosa succede. Soave pretende un gioco arioso, ficcante, mai banale. Ci aggiunge un pizzico di fantasia, e i giochi sono fatti.