LA GIORNATA/Villa, come è dura senza Scapini e Fornito. E Guccione va in Nazionale
by Calcio Dilettante 10 Dicembre 2011Sangue freddo e lavoro. A Legnago hanno quasi sempre ragionato così. Tassello dopo tassello, in campo e fuori. Fronzoli pochi, sudore tanto. L’ha capito il Porto Tolle tre giorni fa, potrebbe rendersene conto anche il Belluno oggi. Il secondo posto è ad un passo, la trasferta non è impossibile. Si sentirà invece a casa sua Filippo De Col, cresciuto proprio da quelle parti, fra i giocatori più chiacchierati del mercato. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Il Milan lo ha lasciato andare, il Legnago se lo terrà fino a fine stagione. Poi Filippo, svincolato, sarà preda appetita per molte società professionistiche. Per la verità c’è anche chi non avrebbe voluto attendere così tanto per prenderselo. Benevento, Taranto e Padova hanno chiesto notizie più volte. Merito anche suo se la difesa del Legnago è la meno battuta del girone, la nona in Italia dopo Rudianese, Pontedera, Este, Sora, Arzachena, Nardò, Martina Franca e Serre Alburni. «Il primo difensore è l’attaccante», è d’altronde il teorema di Andrea Orecchia, mister di un Legnago più forte ogni giorno che passa. A proposito di bomber, ieri la società ha aggiunto un posto a tavola dopo la rifinitura del mattino per far sedere Carlos Franca, già 11 gol nel Bogliasco, sempre in serie D, allenato da quell’inesauribile motorino che era Giovanni Invernizzi, mediano della Samp scudettata di Vialli e Mancini. Tagliolini con speck e radicchio e un po’ di carne a pranzo, dopo tanto pesto alla genovese. Un giramondo autentico, italo-brasiliano che davanti puoi mettere dappertutto. «Il mio idolo? Ronaldo», risponde Carlos, che prima di arrivare a Legnago ha chiesto notizie a Rafael, suo compagno di squadra alle giovanili del Santos e poi al San Paolo.
Uno così servirebbe, almeno per una domenica, al Villafranca di Davide Pellegrini, oggi senza i titolari Scapini e Fornito ma con una coscienza di squadra diversa rispetto a qualche tempo fa. Davide sta avendo quello che voleva, raccogliendo i frutti di un lavoro certosino incentrato su ritmi di allenamento molto elevati, sedute più brevi ma più intense ed un atteggiamento sempre aggressivo. Tanto arrosto e poco fumo. Come le caratteristiche dell’ultimo arrivo, il ventitreenne Angelo Lopetrone, salernitano, dieci presenze e quattro ammonizioni col Real Nocera Superiore (girone H) e un bel passato in C2 fra Nocerina, Vigor Lamezia e Vibonese. Non male, 188 centimetri da piazzare davanti alla difesa. Il Lanciotto non è proprio malleabile ma nemmeno irresistibile. La serie positiva (due vittorie e un pari) può proseguire senza dover per forza fare i salti mortali.
Deve riprendere a marciare invece la Virtus, stoppata giovedì dalla Bagnolese e oggi attesa ad una verifica d’alto livello contro il Mezzolara. I 13 risultati utili di fila rimangono la striscia più lunga del girone, una continuità da riprendere in fretta su un campo non facile e una squadra di prima fascia. Il primo posto dell’Este è sempre distante cinque punti, dato che il giudice sportivo in settimana ha respinto perchè fuori tempo massimo il ricorso della Bagnolese, che ad Este ha trovato una porta troppo bassa e alzata troppo tardi rispetto ai tempi tecnici (45 minuti) pretesi dal regolamento.
Sarà puntualissimo invece Filippo Guccione, gioiellino del Cerea, nel rispondere alla convocazione della Nazionale di Serie D, da domani a Ravenna per uno stage in vista del Viareggio. Prima però il pensiero correrà a Camaiore, avversario in crisi nerissima (quattro punti nelle ultime undici partite) e senza l’infortunato Federico Tosi, 62 gol in due anni e mezzo fermo un’elongazione al collaterale del ginocchio destro subita col Villafranca. Prima di farsi male Tosi aveva realizzato otto reti in nove partite, senza di lui il Camaiore ne ha segnati cinque in sette. Non è invece un problema fisico il motivo della separazione fra il Sarego e Matteo Gianello, che l’anno scorso ha chiuso col Napoli una lunghissima carriera da professionista. La società preferisce puntare su un portiere più giovane (Marcon) e Matteo avrebbe preferito trovare un contesto diverso. Divorzio consensuale. «Voglio continuare a giocare, non mi fermo qui», le parole di Gianello. Fra qualche giorno sarà svincolato. E in attesa di una chiamata.