Una storia strana, che passa dalle giovanili dell’Hellas agli assaggi della prima squadra con gli allenamenti e le panchine del Verona dei grandi. I sogni di gloria, il pensiero di poter fare il calciatore poi qualche acciacco fisico di troppo, la pubalgia, la serie D. Quindi la voglia di provare un’esperienza diversa con il calcio a 5, il tesseramento per la più importante realtà veronese e la conferma di un futuro importante nel futsal. Poi però una scelta difficile, da una parte la possibilità di continuare con il calcio a 5 nel Verona e dall’altra la chance di studiare in Australia per una scelta di vita completamente diversa. Robert Armellini non può scegliere con il cuore, quello l’avrebbe lasciato qui. La testa gli dice di partire e il giovane veronese, classe 1990, partirà tra pochi giorni alla volta di Melbourne dove raggiungerà mamma e sorella.
E’ stata una decisione difficile da prendere, ci ho pensato dei mesi ma non posso fare altrimenti. Se vado in Australia prima dei 22 anni posso ottenere il visto e successivamente anche la cittadinanza, continuerò a studiare ingegneria meccanica come facevo qui.
Proprio nel momento in cui ti stavi conquistando anche degli spazi importanti nel Verona Calcio a 5.
E’ il motivo per cui sono stato incerto fino alla fine, dopo le delusioni con il calcio avevo trovato nella società del presidente Gianmoena un ambiente speciale, una grande famiglia in cui stavo benissimo e avevo ritrovato la gioia di giocare a pallone.
Quando ti era passata questa gioia?
Dopo i tanti anni di giovanili nel Verona mister Davide Pellegrini mi aveva voluto in prima squadra, poi dopo di lui sono stato tagliato sentendomi dire assieme a tanti miei compagni che non eravamo pronti mentalmente per fare i professionisti, una cosa assurda e un trattamento per cui non ho parole. Ero andato in prova al Pergocrema ma avrei dovuto aspettare fino a gennaio, quindi mi sono accasato al Villafranca in serie D.
Lì sei stato davvero sfortunato…
Ho avuto la pubalgia per quasi tutto l’anno, ho giocato pochissimo quindi sono andato in Australia dove c’erano mia mamma e mia sorella. Quando sono tornato il Verona Calcio a 5 mi ha dato l’opportunità di restare con la prima squadra, un’esperienza bellissima.
Due anni molto diversi.
Già, l’anno scorso con Fabian Lopez c’erano molti campioni esperti, da cui ho imparato tante cose, il gioco a uomo e altri piccoli segreti, in questa stagione con Langè giochiamo a zona e c’è un gruppo fantastico con giovani di valore con cui si sta benissimo. Voglio ringraziare la famiglia Gianmoena, i dirigenti, lo staff tecnico e i miei compagni, accompagnatori, magazzinieri, tutte le persone speciali che ho avuto la fortuna di conoscere.
Quindi addio al calcio?
Giocherò in Australia di sicuro. L’anno scorso giocavo nella squadra primavera del Melbourne Victory, la migliore squadra di Australia, con un livello comunque davvero basso, adesso spero di entrare in prima squadra.
E il calcio a 5?
Lì non so neanche se esiste purtroppo. Intanto inizierò a giocare a calcio, poi se mi viene voglia di calcetto magari una squadra la fondo io.