Sembra a Cerea da una vita. Da come si muove in campo, da come parla della squadra granata, dal rispetto di tutti. Invece Luca Angelico è alla corte del presidente Doriano Fazion solo da un anno e mezzo e dopo la splendida promozione alla fine dello scorso campionato sta vivendo adesso un´altra annata entusiasmante. «Credo che nessuno si aspettasse di vederci in questa posizione, sinceramente neanche io, anche se conoscevo il valore dei miei compagni. In parecchi avevamo già fatto il campionato di serie D, ma soprattutto l´altro girone, questo era un´incognita». Di giorno apprezzato commercialista, di sera e la domenica pomeriggio centrocampista tutto muscoli e corsa per tante squadre veronesi, su tutte la Virtus e quindi il Somma. «Venire a Cerea è stata la decisione migliore che potessi prendere, c´è un ambiente fantastico – racconta – una società che non ti fa mancare niente, un diesse professionale e preparato come Alberto Misturini e un tecnico super come Simone Boron». Che in poco tempo gli ha affidato come agli altri “vecchi” della squadra, le chiavi di un gruppo che continua a stupire. «Con il mister ho un rapporto bellissimo, speciale. Quasi come se parlassimo tra giocatori, un confronto continuo, riesce sempre a farti sentire importante». A ragione, anche se la stagione di Luca continua ad avere dei fastidiosi ostacoli sulla via della forma migliore. «Ho preso un virus mesi fa e devo ancora liberarmene, continuo a prendere antibiotici spero di liberarmene presto».
Per correre tanto come ha sempre fatto, e magari per segnare un gol che inizia a far sentire la sua mancanza come racconta il mediano del Cerea. «Di solito ne ho sempre fatti 3 o 4 a campionato, quest´anno sono ancora fermo a zero». Ha in testa almeno due partite da non sbagliare nel girone di ritorno. «Una di sicuro contro l´Este, non mi è andata giù la sconfitta dell´andata, subita in quel modo su calcio piazzato. L´altra? Beh me la tengo per me…»