ZOOM/ Mondo Caldiero: a tu per tu con Patrizio Minozzi
by Calcio Dilettante 26 Ottobre 2012
A tu per tu con Patrizio Minozzi. Mezzora per conoscersi, analizzare, entrare a passo lento nel campionato d’Eccellenza. L’orizzonte con cui orientarsi è chiaro: sullo sfondo c’è il suo Caldiero, rinnovatissimo in estate. In primo piano passano Guandalini e compagni, la società, il progetto di crescita che procede spedito. In mezzo, invece, l’intervista si articola: gli argomenti si moltiplicano, opinioni e valutazioni si rincorrono, le sensazioni si traducono in pronostici e giudizi in prospettiva. Sotto la lente d’ingrandimento s’incrociano temi calcistici e progetti, elogi da saper cogliere e moniti da seguire. Lo sguardo indagatore di Minozzi è quello di sempre: cattedratico, accorto, con poco spazio lasciato al caso. E la sua analisi, come da copione, è la perfetta fotografia del certosino rigore che lo contraddistingue.
Mister, partiamo. Iniziamo da una valutazione complessiva: qual è il suo bilancio dopo tre mesi di lavoro?
“ Credo che abbiamo raccolto quanto abbiamo meritato. Forse col Somma avremmo potuto vincere, ma non importa. Per una valutazione più precisa mi servono altre 5 partite, però posso dirmi soddisfatto del lavoro svolto finora ”.
Pro e contro, ragioniamo su cosa va e cosa non va: cosa le piace del suo Caldiero? Cosa invece, andrebbe rivisto?
“ La squadra inizia ad avere una sua identità, e questo non può che farmi piacere. Ci sono state alcune difficoltà all’inizio, ma erano previste: con il mio tipo di preparazione ci vogliono due mesi per entrare in forma, e le prime tre partite ci sono servite da rodaggio. Come aspetto positivo sottolineo l’applicazione dei ragazzi, che non manca, e la nostra capacità di crescere alla distanza. Sostenendo quattro allenamenti infatti, godiamo di una buonissima condizione fisica, e questo ci aiuta parecchio”.
Capitolo giovani: qual è il suo giudizio sui giovani del Caldiero?
“ I nostri giovani stanno crescendo, hanno bisogno di tempo ma avremo modo di valorizzarli. Abbiamo sia ragazzi del vivaio, che giocatori presi da società professionistiche, e fino ad ora, chi più, chi meno, hanno avuto modo di esprimersi. Il mio giudizio è positivo, certo è che la strada da fare è ancora lunga ”.
Guardiamo in prospettiva: c’è qualche ragazzo che può crescere in maniera importante in ottica futura?
“ Sì, Righetti. E’ un ’94 di proprietà della Sambonifacese che sta facendo molto bene. In campo sa imporsi, non si vede la differenza con i giocatori d’esperienza. Ora come ora avrebbe già le qualità per fare la Serie D, è un ragazzo su cui bisogna lavorare ma le prospettive sono ottime. Poi dico Soave, un ’92 molto forte che ha dimostrato grande applicazione. E’ una mia scommessa personale, della società e del direttore sportivo Carcereri. Domenica partirà titolare, ho piena fiducia nelle sue doti ”.
Restiamo sul tema dei giovani: è favorevole all’obbligo?
“ No, per principio sono contrario agli obblighi. Troppi ragazzi non sono ancora pronti e non vedo la necessità dell’obbligo. Se uno è bravo merita di giocare, è sempre stato così. Sarebbe giusto incentivare le squadre che fanno giocare i giovani tesserati da almeno due anni, così si darebbe un senso al lavoro dei settori giovanili. Con l’obbligo tante squadre pescano dalle società professionistiche, e non è un bene ”.
Come valuta il settore giovanile del Caldiero?
“ Con la Juniores ho un rapporto stretto, ogni settimana giochiamo un’amichevole e sono spesso in contatto con l’allenatore Fedrigo. Le porte della prima squadra sono aperte a chi le merita, e questo i ragazzi lo sanno. Per il resto abbiamo un’ottima annata ’97, e un grande indotto da curare, forse con qualche sacrificio in più per i trasporti ”.
Progetto Caldiero: la crescita continua spedita. Qual è la sua opinione?
“ La società Caldiero sta crescendo e questo è sotto gli occhi di tutti. C’è una struttura ottima, una dirigenza competente e la volontà condivisa di lavorare nel rispetto dei ruoli. Piano piano miglioreremo anche sotto il profilo della qualità, anche per quanto riguarda i più giovani, i presupposti ci sono tutti”.
Voltiamo pagina: guardiamo al campionato, qual è il suo giudizio?
“ Campionato durissimo come da tradizione, ma con una differenza rispetto all’anno scorso. Mentre prima c’erano Trissino e Real Vicenza sopra tutte, quest’anno ci sono 6-7 squadre in grado di lottare per il secondo posto, e questo innalza il livello del girone. Per il primato, penso che il Marano non avrà rivali ”.
Marano favorita secondo molti, perché?
“ Hanno una società molto ambiziosa, dei giocatori di categoria superiore, mezzi economici importanti e la possibilità di allenarsi al pomeriggio. Hanno una struttura di un altro livello, il campionato possono solo perderlo loro ”.
Toto-playoff: chi vede in lizza dopo il Marano?
“ Abano, Adriese, Vigasio e Sarego ”.
Concludiamo, mister. Per che obiettivo giocherà il suo Caldiero?
“ La società non mi ha chiesto nulla di particolare, giocheremo per una salvezza tranquilla, poi tutto quello che verrà in più sarà guadagnato. Esser la sorpresa? Speriamo, ci proveremo sicuramente ”.
Riccardo Perandini