L’INTERVISTA/ Serato, un vincente sulla strada del Colognola
by Calcio Dilettante 16 Novembre 2012Colognola, anno zero. Ricostruzione obbligata, stimoli nuovi, un ciclo da scoprire: è tempo di cambiamenti, in terra colligiana. Lo schiaffo della retrocessione è storia vecchia, digerita, gettata nel dimenticatoio. L’estate ha portato consiglio, e i frutti cominciano a germogliare: il clima rifulge di nuovo entusiasmo, l’arrivo di giocatori d’esperienza ha destato interesse, suscitato fiducia verso un progetto che promette bene. La firma di Freddi Serato per la panchina poi, ha portato vigore all’interno del sodalizio presieduto da Tiziano Tregnaghi. Il periodo aureo costruito ad arte a Santo Stefano, nel basso-est veronese brilla ancora. L’intento di ricrearne i presupposti a Colognola, è solamente sussurrato, ipotizzato, scritto con la matita. L’obbligo di mantenere il profilo basso, almeno per il momento, è tassativo. Ma non mancano le note liete: i motivi per cullare prospettive intriganti a Colognola ci sono, e a spiegarlo è lo stesso Serato:
“ Ripartire è stato difficile, non lo nascondo. Il gruppo ha fatto fatica ad ingranare, l’amalgama è arrivata dopo molto tempo. Tra i ragazzi non c’era l’intesa che vorrei io, e a livello di gioco siamo praticamente partiti da zero. I nomi però ci sono, serve tempo ma la squadra può disputare un buon campionato, dipende dalla mentalità che avremo ”.
Facciamo il punto: cosa la soddisfa del Colognola?
“ Il fatto che finalmente i ragazzi ora mi seguono. Per un allenatore è importante avere la squadra al suo fianco, e adesso comincio ad intravedere l’approccio che voglio io. Io pretendo che si giochi la palla, anche in queste categorie, e tanti non erano abituati e il cambiamento s’è sentito. Ora la musica è cambiata, e i risultati si sono visti”.
L’aspetto da migliorare?
“ La mentalità, l’impegno a volte non è dei migliori. So che stiamo facendo bene, ma mi piace essere critico. Questa squadra può dare molto, ne sono convinto, i nomi non ci mancano. Dobbiamo imparare a credere nelle nostre possibilità, a partire da ciò che si prova in settimana per finire alla partita. Serve un salto di qualità da questo punto di vista, e i ragazzi lo sanno: ci proveremo ”.
Chi la sta soddisfacendo maggiormente?
“ Su tutti il capitano Tregnaghi, veramente un ottimo giocatore. Poi dico Bezzornia, il portiere Leder e i ragazzi che ho portato da Santo Stefano, anche se, giusto per puntualizzare, da uno come Gini mi aspetterei molto di più, e lui lo sa”.
Il giovane di prospettiva?
“ Zandomeneghi, un ’93 cursore di fascia molto bravo, sia con la palla ai piedi, sia nella fase di non possesso”.
Guardiamo al campionato: come giudica l’andamento del girone C?
“ Equilibrato, forse le prime tre hanno qualcosa in più. Ma se posso permettermi, il livello si è abbassato di brutto, tecnicamente siamo tornati indietro di molto, e questo è negativo”.
La favorita?
“ Una tra le prime tre, si equivalgono e se la giocheranno fino alla fine”.
La sorpresa?
“ Potremmo essere noi, oppure il Roncà o il Montebello ”.
Il giocatore che più l’ha impressionata?
“ Su tutti Molas del Borgoprimomaggio, è di un altro pianeta. Ma anche Roberto Viale del Montebello, un amico. Ha i suoi anni, ma in campo si fa sentire ”.
Concludiamo, mister. Quale sarà il vostro obiettivo?
“ I 40 punti, vogliamo la salvezza, non ci sono obiettivi particolari. Poi però un occhio ai playoff lo butto: la squadra è buona, dovessero esserci i presupposti ci proveremo, io non mi tiro indietro ”.
Riccardo Perandini