Almisano, e chi ti ferma? Il tecnico Taccardi: “Cresciamo di domenica in domenica. Fondamentale mantenere un profilo basso, esigo umiltà”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 26 Febbraio 2014Volare alto in classifica, volare basso col pensiero. In una coincidenza d’opposti curiosa, sta scritta la storia del campionato dell’Almisano, matricola terribile del girone M di Seconda Categoria. Almisano, piccolo paese ai confini tra le province di Verona e Vicenza, è al primo anno in Seconda dopo la promozione conquistata lo scorso anno. A guidarla, c’è uno skipper tutto veronese: Peter Taccardi, una vita spesa tra le giovanili di Belfiorese, Caldiero, Provese e Sambonifacese.
Con lui, c’è una truppa di ex veronesi non da poco: il mediano Malgarise, ex Santo Stefano dei miracoli di qualche anno fa, bomber “Totò” Fiorenza, ex Provese e Valdalpone, ma anche l’ariete Giovanni Lorenzi, classe 1992 lasciato libero dalla Belfiorese, dov’era esploso in Promozione. Partito in sordina, l’Almisano ha messo in riga tutte, attendendo ormai, classifica alla mano, di impallinare anche la capolista Cervarese, unico avversario ancora da superare. L’ascesa dei vicentini alla veronese, chiamiamoli così, ha del sorprendente.
“Il filotto positivo è importante – commenta mister Taccardi – segno che comincia a esserci l’alchimia giusta tra me e i ragazzi: io ho capito come prenderli e come gestirli, loro i miei metodi di lavoro, di norma spesso differenti rispetto a quelli tradizionali. L’importante è mantenere una profonda umiltà, non smetterò mai di ripeterlo”.
Una dichiarazione ispirata al buonsenso, certo. Ma la vetta è lì a due passi: lo spazio per i sogni di gloria non c’è?
“C’è ma non dovrebbe esserci, diciamo così. Il pensiero deve rimanere sul lavoro di campo, lì abbiamo costruito i nostri successi e questo deve far riflettere: se cambiamo atteggiamento, si fa durissima”.
Il mercato dicembrino ti ha consegnato Lorenzi, un’ariete che è senz’altro un lusso per la categoria.
“Può fare ancora meglio, è importante nell’economia della squadra, si è integrato bene con gli altri ma da lui so che posso aspettarmi di più. I campi pesanti non lo hanno favorito, col bel tempo penso e spero possa fare il definitivo salto di qualità”.
Concludiamo, mister. Riflettiamo con sincerità: l’obiettivo quale diventa?
“Diventa mantenere questo profilo: le risposte le darà il campo. I conti si fanno sempre alla fine”.