Ares, il destino è nelle tue mani. Pigatto ricorda il monito del ‘Guerriero innamorato’: “Quell’immagine fotografa il nostro spirito. Ho allenato ragazzi eccezionali”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 21 Maggio 2015Un guerriero innamorato. Doriano Pigatto ricorda l’immagine simbolo di un anno da incastonare nella memoria. Ad agosto l’aveva preannunciato: l’Ares avrebbe dato battaglia. Scelse una metafora, preferendola ai soliti proclami. Parlò di guerriero innamorato: della maglia, della causa, del calcio in sè e per sè, di ciò che porta i colori della sua Ares. Espresse il desiderio di veder la sua squadra combattere, giocando come si deve. Oggi, quel desiderio è quasi compiuto.
Il rapporto tra Pigatto e l’Ares è quello tra maestro e discepolo. Un legame direttissimo, solido, profondo, sportivo ed umano insieme, issato su valori ben chiari. All’etica Pigatto tiene moltissimo: guai a chi mostra un comportamento fuori luogo. Prima le regole, poi tutto il resto. Il suo messaggio è chiaro. Paiusco e compagni l’hanno tradotto a dovere, come un bravo ginnasiale davanti al testo classico ormai metabolizzato dopo mesi di studio.
Gli aretini sono i ginnasiali della categoria: una tra le formazioni più giovani del torneo. Vederli in finale play-off è un piacere, una lieta novella. Una gran bella storia di calcio: Pigatto, dal canto suo, ci tiene a raccontarla, tessendo le lodi dei suoi ragazzi.
“Devo veramente fare i complimenti a questi ragazzi – esordisce – sono eccezionali. Hanno mostrato un’educazione ed un rispetto incredibili, gente così nel calcio ce n’è poca. Sono fiero di essere il loro allenatore e mi permetto di sfruttare questo spazio per complimentarmi anche con le loro famiglie. L’Ares, prima di tutto, ha grandi doti morali. Poi, anche tecniche, ci mancherebbe: non siamo lì per caso. Il campionato ha detto che valiamo i play-off e domenica l’abbiamo dimostrato, superando un avversario sulla carta più forte e più esperto. Ora siamo vicini alla gloria: guadagniamocela”.
Tanti, i passaggi chiave di un anno da ricordare. Pigatto ne enuclea alcuni.
“All’andata contro il Quaderni abbiamo perso 3-2 giocando una delle partite più belle – conclude – ricordo ancora il gesto della loro presidentessa, la quale ci ha fermati all’ingresso degli spogliatoi per farci i complimenti. Abbiamo imparato a crescere lavorando sulla nostra autostima, a volte i ragazzi si buttano giù per poco: non dev’essere così. Gli errori dell’anno scorso ci sono serviti da lezione. Sapevamo di poter fare un campionato diverso da quello scorso e ci siamo riusciti. Ripeto, i ragazzi sono stati fantastici. Ora siamo al gran finale: mi auguro che il guerriero innamorato abbia ancora energie. Coraggio, ragazzi: corriamo fino alla fine”.