Aurora Cavalponica, ancora un derby per scrivere la storia
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 22 Maggio 2013Una penna per scrivere la storia, a San Gregorio di Veronella, è sempre pronta. Da quando l’Aurora Cavalponica, la squadra del paese, ha iniziato a mietere successi su successi, il passato recente è stato dipinto dal candore della scia lasciata dalla truppa di Salvatore Di Paola. Vittoria della Terza, bis in Seconda. Ora i play-off di Prima Categoria, simbolo dell’ambizione di un gruppo che non smette di stupire. Il percorso ascensionale dell’Aurora ha messo paura a tutti. Tant’è che prima della sconfitta contro l’Hellas Monteforte, poi vincitore del girone, in tanti pensavano che Gambin e compagni avrebbero addirittura raggiunto il primato, se avessero mantenuto lo stesso passo. I fisiologici intoppi trovati lungo il cammino però, non hanno rovinato il campionato dell’undici di Di Paola. Il terzo posto conquistato è comunque sorprendente: a inizio anno in pochi lo pronosticavano. D’accordo per i nomi, d’accordo per la mentalità vincente. Ma il triplo salto di categoria è impresa per pochi. Obbligatorio volare basso dunque, anche in sede di pronostici e di voli col pensiero sotto il sole d’agosto. A San Gregorio invece hanno saltato a piè pari anche l’immaginario muretto della cabala. Adesso viene il bello: domenica c’è la finale dei play-off del girone. Davanti ci sarà il Santo Stefano, una corazzata. Sarà di nuovo derby, per la terza volta consecutiva:
“Mi auguro sia una gran bella partita – sorride Di Paola – dove si giochi a calcio e non ci siano episodi rissosi. Vorrei che vincesse il migliore, che contassero solo i valori in campo. Non so se sarà così, ma l’auspicio è quello. Poi, dovessero dimostrarsi più forti loro, onore al merito, uscirò a testa alta”.
Come inquadra il terzo derby?
“Una partita difficilissima, dove giocheranno contro due squadre diversissime, ma che comunque hanno raccolto il frutto del loro lavoro. Probabilmente gli episodi faranno la differenza, vincerà chi sbaglierà meno”.
Chi teme in particolare del Santo Stefano?
“In generale hanno un’ottima formazione iniziale, sono una bella squadra. Se devo dire un nome, dico Nicolò Sartori, l’ho visto gran bene quando lo abbiamo incontrato”.
Come arrivate alla partitissima?
“Con grandi motivazioni, vedo i ragazzi carichi. E soprattutto senza troppe tensioni, non farò una settimana intensa di lavoro, in questi frangenti è inutile, conta la testa più che il fisico”.
Domenica avete vinto con l’Illasi il primo turno dei play-off. Commento sulla partita?
“Girava voce che loro erano venuti senza motivazioni. A me non è sembrato affatto: nel riscaldamento erano concentratissimi, e si sono impegnati a fondo. Noi per fortuna siamo stati bravi a capitalizzare le occasioni, e credo che alla fine abbiamo meritato la vittoria”.
Torniamo al vostro percorso d’ascesa. Dopo la sconfitta con l’Hellas Monteforte, un piccolo contraccolpo c’è stato. Poi però, avete mantenuto il terzo posto. Cosa vi ha permesso di non buttare all’aria un intero campionato?
“La bontà del gruppo, l’impegno e, sono sincero, l’aiuto di Luigino De Mori”.
“Mah, non mi attribuirei troppi meriti – sorride a fianco lo stesso De Mori – va fatto un plauso ai ragazzi. Il mio compito è stato quello di incoraggiare sempre tutti, di star vicino ai ragazzi e all’allenatore. Era importante avere fiducia nel lavoro che si stava facendo: c’è sempre stata”.
Concludiamo. Manca poco al terzo derby: chi può fare la differenza domenica?
“Tutti, ma se proprio devo dirne uno, dico Gambin, ora è veramente in forma. L’importante però è portarla a casa, speriamo di farcela”.