Aurora-Pienazza, la sinergia c’è. Il tecnico: “Ambiente stimolante. Ottime basi per far bene”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 25 Agosto 2016Non saranno i sorrisi di mezz’agosto a costituire i pilastri portanti dell’Aurora Cavalponica che sarà. Ma anche le mezze verità hanno il loro valore: sono il seme, il germoglio da far fiorire. Vanno accolte, coltivate con cura. Robi Pienazza lo sa bene: ci vuol pazienza. A Valgatara ne ha avuta, ha saputo guardare lontano, arrivandoci pure. Dalla Terza alla Promozione: mica male, il suo cammino. All’Aurora è al suo anno zero. Siamo all’inserimento, ai primi approcci.
Calcio d’agosto, impressioni fumose, che lasciano, forse, il tempo che trovano. O forse no. L’Aurora riparte da un anno nato bene e finito maluccio. Ma non sono le zone d’ombra a interessare. C’è molto di buono da salvare. L’ossatura della squadra, innanzitutto. C’è il ritorno di Borgatti, riaccolto con grande entusiasmo dalla pattuglia. Particolare che, al tecnico, non è certo sfuggito.
“Borgatti farà bene – sentenzia – il suo ritorno è un bene per tutti noi, e naturalmente per lui in primis. La salute viene sempre prima di tutto. Là davanti si farà valere”.
In una coppia al tritolo tutta mancina, magari: il tandem con Mileto è di quelli intriganti. Senza dimenticare Correzzola, immarcescibile bomber.
“Davanti sapremo far male – prosegue – ma è l’intero complesso che sta funzionando. Lavoriamo bene, la supervisione di Michele Zanella è proficua, con lui ho un confronto positivo. Poi, dopo anni di lavoro con Mezzacasa, qualcosina ho rubato. La preparazione procede benissimo, qui non manca davvero nulla. La società si adopera per farci sentire coccolati e non manca mai. E’ nostro dovere ripagarli sul campo”.
E’ un Pienazza motivatore, quasi psicologo, per certi versi, quello che sta addestrando la nuova Aurora.
“Dobbiamo imparare a gestire gli impulsi nervosi, lo scorso anno l’Aurora ha avuto molte espulsioni. Non deve più succedere. Nell’arco di un anno i passaggi tosti ci saranno, dovremo saperli far volgere dalla nostra. L’aspetto mentale è fondamentale. Non si gioca solo con i mezzi fisici e tecnici”.
L’Aurora, pur senza aver sparato proclami in fase di presentazione, è di diritto nel novero di formazioni pretendenti ad un posto d’onore in Promozione.
“Le avversarie non mancano, ma qui sapremo essere tosti sul serio – conclude Pienazza – l’ambiente è stimolante, dovremo imparare anche ad esaltarci. La positività che cementa un gruppo parte da dentro lo spogliatoio, il messaggio deve passare chiaro. Con la mente sgombra l’Aurora imparerà in fretta ad esprimersi come si deve. Dateci tempo, ma qui la materia prima non manca di certo”.