AUTOCRITICA/ Il monito di Signorelli: “Salionze, così non va”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 23 Gennaio 2013Salionze tra ambizione, viaggi sull’altalena e l’autocritica del presidente. Una presa di posizione netta, chiara, forse impopolare, quella del numero uno dei lacustri. Duro, incisivo, dai toni paterni: Sergio Signorelli prende sotto braccio la sua creatura, analizzandone pregi e difetti, vizi e virtù. Non è tutto oro quello che luccica dal secondo posto in classifica. Tra le parole del patron i complimenti si mescolano agli interrogativi, si combinano con l’autocritica, si sposano con un’ambizione che in ogni caso, al di là di tutto, mai come oggi merita di esser cavalcata:
“Non sono contento del tutto del comportamento dei miei. Ci sono troppe prestazioni altalenanti, e non capisco perché. La squadra è ottima, l’ambiente pure. Però da mesi il problema è sempre lo stesso: un colpo siamo fortissimi, un colpo siamo uguali alle altre. Non va bene, serve un salto di qualità”.
Cosa manca al suo Salionze?
“La concentrazione in tutti i 90’, e la continuità di prestazioni e di risultati. Siamo all’altezza dei primi posti, possiamo giocarcela per il primato ma dobbiamo svegliarci, altrimenti si fa dura”.
Guardando il lato positivo invece, cosa la fa ben sperare?
“Il fatto che comunque siamo ancora là davanti, e che la rosa è ottima, competitiva per lottare per un’obiettivo importante. Credo nella voglia di migliorarsi dei ragazzi, mi aspetto una svolta”.
Chi teme di più tra le varie concorrenti?
“Nessuna in particolare, sono tutte competitive. Le nostre concorrenti sono le prime 5 squadre presenti nella parte alta della classifica. Da qui a maggio può succedere di tutto, ce la giocheremo con loro”.
Il giocatore su cui punta il Salionze?
“Non faccio nomi, conta il gruppo. Andiamo avanti insieme, e il salto di qualità va fatto da parte di tutti, senza esclusi”.
Concludiamo, presidente. Salionze, obiettivo promozione diretta?
“Sì, ora come ora sì. Il nostro obiettivo è quello e possiamo ancora raggiungerlo, spero di non vedere più l’altalena di prestazioni che ha contraddistinto il nostro cammino fino ad ora. Puntiamo in alto, non possiamo permetterci altri passi falsi”.