Bertolaso prende per mano il suo Cologna. Il tecnico: “Può ancora succedere di tutto. Corriamo verso i play-off”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 21 Marzo 2014Mano nella mano. Corre affianco ai suoi ragazzi, Matteo Bertolaso. L’ex tecnico di Porto e Minerbe ci crede ancora: il suo Cologna Veneta può ancora correre per i play-off. Gli uomini per sognare il colpaccio ci sono, gli stimoli pure. E nello strano girone M di Seconda Categoria, dove solo sedici punti separano la capolista dalla sest’ultima, può davvero succedere di tutto. C’è chi deve salvare una stagione di patimenti, chi invece può già riporre i remi in barca. Nel finale di stagione l’imponderabile la farà da padrone. Ed è proprio su questo concetto che si sofferma l’allenatore dell’undici del mandorlato.
“Adesso arriva la parte finale del campionato, chi conosce il calcio sa che nelle ultime gare può cambiare ogni equilibrio: ci sono squadre che si devono salvare e squadre che non devono chiedere più niente al campionato. Dobbiamo mettere in preventivo che può succedere di tutto: noi dobbiamo giocarci le nostre carte senza lasciare niente di intentato e alla fine vedere dove avremo meritato di arrivare”.
Un campionato strano, il vostro. Troppe salite e discese dall’altalena.
“La società aveva chiesto principalmente 2 cose: portare al più presto il gruppo lontano dalle sabbie mobili per non farsi risucchiare nei play-out, ricompattare lo spogliatoio e convincere questa squadra che ritornare a respirare il profumo di play off era una cosa possibile. Gli obiettivi (salvezza matematica e aggancio alla parte interessante della classifica) sono stati raggiunti dopo un primo periodo decisamente oltre ogni aspettativa dove abbiamo collezionato 4 vittorie e un pareggio. Nel frattempo abbiamo dovuto affrontare purtroppo una serie infinita di indisponibilità che ci hanno decimato il gruppo e complicato non poco la vita, sia durante gli allenamenti che alla domenica. In piena emergenza contro le prime 2 della classe (Almisano e Cervarese) abbiamo dovuto deporre le armi nonostante 2 ottime partite. Di conseguenza la rincorsa al quinto posto si è fatta un po’ più complicata”.
E’ un ritorno alle origini, il tuo. Allenare il Cologna ha un significato che va oltre i confini sportivi per te.
“Sono di Cologna e avevo già fatto qui tutta la trafila del Settore Giovanile dai Pulcini alla Juniores Nazionale per poi guidarne la Seconda Categoria l’anno successivo alla rinuncia alla partecipazione alla Serie D. Ne è passato di tempo di tempo da quella stagione 2006/07. L’estate scorsa, dopo le varie esperienze a Belfiore, Bevilacqua, Minerbe e Porto che mi hanno fatto crescere e accumulare una certa esperienza, avevo optato per un anno di riposo rifiutando la conferma a Porto e la chiamata di altre Società a campionato iniziato. Lo stop si è interrotto a Gennaio con la chiamata del Cologna che, chiaramente, non ho potuto rifiutare trattandosi della Società che mi ha visto diventare allenatore. Ora penso solo a provare l’aggancio ai play-off: è il nostro obiettivo e rappresente il nostro piccolo grande scudetto sportivo”.