Borgatti&Di Paola: calcio, passione e amore tutti in un’unica famiglia
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 16 Aprile 2014Passione e amore, ritualità e scaramanzia. Il bello di condividere tutto misto al consolante piacere dell’abitudine. Il calcio a casa Di Paola si vive così, con una routine che è diventata stile di vita. Li accompagna da sempre, li fa sorridere, discutere, gioire, partecipare l’uno alla vita dell’altro. La storia che lega Alessandro Borgatti, bomber dell’Aurora Cavalponica, a Salvatore Di Paola, suo allenatore per più di un decennio, ha del romanzesco. Per raccontarla a dovere, senza tralasciare nulla, ci vorrebbe un libro intero, tant’è ricca di passaggi, chicche, particolarità dentro e fuori dal campo da gioco.
Uno è l’allievo e l’altro il mentore. Alessandro il figlioccio, Salvatore una sorta di secondo padre. Li guardi, e nel loro sorriso semplice e gaudente scopri i risvolti di un’animo mite, pacato, misurato. I loro occhi non tradiscono mai: sono lo specchio della sincerità fatta a persona. Mai una parola di troppo, mai uno screzio, mai un’uscita a sproposito, fuori dalle righe. Il loro modus vivendi sembra ispirato all’aurea mediocritas d’oraziana memoria. Ha permeato la quotidianità di tutta la famiglia.
Perchè a casa Di Paola si vive col sorriso, a pane e calcio, senza ossessioni. Si sono appassionate anche le donne, mamma Barbara e Federica, la sorella di Alessandro. Barbara, nel tempo, è diventata tifosa: le sue domeniche, confesserà, senza calcio perdono di significato. Quella routine che tanto valore ha per il compagno Salvatore e per il figlio Alessandro ha coinvolto anche lei. Non si perde una partita. S’è adeguata persino ai ritmi delle ritualità settimanali di Alessandro, ligio a curiose abitudinarietà culinarie post allenamento e pre partita. E così Federica, la sorella, che di mestiere fa l’acconciatrice e da piccola, seguendo il fratello, s’era appassionata al calcio arrivando a chiedere un’iscrizione che non è mai avvenuta. Ma non importa: “Ne basta uno di fenomeni in casa! – scherza Federica”.
Una passione dirompente coltivata per diletto, con impegno. Con tutti e per tutti i membri della famiglia: questo è il calcio a casa Di Paola.
“Il calcio è parte integrante della vita individuale di ognuno di noi e della famiglia intesa come nucleo – racconta Alessandro – tutta la nostra vita è scandita dai ritmi del lavoro e del calcio. Ovviamente, dopo la salute, gli affetti e il lavoro, il calcio è la componente più importante di tutte, anche se, devo dire, la viviamo col sorriso, serenamente, senza nessuna ossessione”.
“E’ proprio così – gli fa eco Salvatore – ed è sempre stato così da quando ho conosciuto Alessandro da piccolo. Sono stato suo allenatore per più di dieci anni e il nostro modo di vivere il pallone, anche quando ci siamo ritrovati nella stessa casa, quando io e sua madre Barbara ci siamo messi assieme, non è mai cambiato”.
Una semplicità inserita nell’intensità con cui vivono il calcio che ha attratto anche la componente femminile della famiglia.
“Ormai mi sono appassionata – sorride mamma Barbara – e non mi perdo una partita. Accontento Alessandro per tutte le sue richieste culinarie dopo gli allenamenti (vuole sempre la pizza) e nel pre partita. Vivo con loro anche il calcio parlato, se possiamo chiamarlo così, partecipando alle discussioni che animano la vita familiare. E, se devo esser sincera, non c’è mai stata una volta in cui abbiamo litigato. E’ questo il bello della nostra dimensione calcistica”.
“Anche a me piace il calcio – prosegue Federica, sorella di Alessandro – da piccola sfidavo Alessandro in partite fraterne infinite, poi lo seguivo alle gare di campionato. Altre volte giocavamo io e Alessandra Olivieri, sorella di Dimitri, portiere del Cologna Veneta e migliore amico di Alessandro, contro i nostri fratelli. Che lotte! Io e Alessandro abbiamo un ottimo rapporto. C’è chi dice che il padre è il vero principe azzurro: il mio principe è lui, mio fratello. Ci lega un grande amore sincero, anche se a volte si litiga. Ma è tutto nella norma, niente di particolare, ci mancherebbe”.
Per chiudere, in pillole, il calcio a casa Di Paola è stato un Cupido per Barbara e Salvatore, un gran divertimento per Alessandro e Federica, nonchè il collante per eccellenza di tutta la famiglia.
“E non potrebbe essere altrimenti – conclude Salvatore – in questi mesi che sono rimasto fermo s’è persa un po’ della mia ritualità, ma conto di tornare presto in pista. Perchè è più bello vivere il calcio tutti assieme”.