Bussolengo, missione tranquillità. Il diesse Bendazzoli: “Qui gioventù guerriera. Ma faccio una lode al gruppo storico”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 14 Novembre 2016Missione tranquillità. Bussolengo cambia gli interpreti ma non il copione. Nuovo anno, stesso obiettivo. In testa c’è solo la salvezza. Con forze sempre più fresche, all’insegna di una politica rivolta al far fruttare il prodotto interno che, ormai, paga da anni. Non è un accontentarsi dell’osso: è un far calcio misurato sulle proprie possibilità, per trarre il massimo senza follie, dunque senza snaturare la politica di un sodalizio che da sempre ha spalancato le porte ai giovani del circondario.
Ma se la gioventù guerriera è il fiore all’occhiello di un Bussolengo che in estate sembrava in via di smantellamento, una menzione particolare la merita il gruppo storico, come sentenzia il diesse biancorossoverde, Renzo Bendazzoli, memoria storica della società:
“Ci davano in difficoltà – spiega – ma io le voci non le ascolto. Alla fine sono rimasti in molti e molti giovani sono stati inseriti. Qui trovano un tecnico, Tommasi, che è un signore del nostro calcio e trova sempre gli stimoli giusti per ogni ragazzo. E’ uno che ci sa fare, non per niente è qui da una vita. E poi nello spogliatoio ci sono esempi come Girelli e Perina che in campo danno sempre qualcosa in più. Stiamo costruendo un’altra annata di soddisfazioni contando praticamente solo sulle nostre forze”.
Un girone complicato, quest’anno, l’A di Prima.
“Non avrei mai detto di trovare il Parona così in alto – conclude – ma chi vince, non lo fa mai per caso. A loro vanno i miei complimenti. Io pensavo che il Pastrengo avesse tutto per vincere, invece lo vedo attardato. Non so cosa succeda, ma in campo li ho visti bene: si risolleveranno. Anche la Scaligera ha un bel gioco. Pareva fosse una matricoletta, invece gioca a calcio e sa far male. Non riesco a dire una favorita, c’è ancora troppo equilibrio. Io mi auguro solo che il mio ‘Busso’ si salvi giocando alla sua maniera. Mantenere la categoria è sempre una soddisfazione non da poco”.