Cadidavid, è la filosofia societaria il segreto per la salvezza. Il tecnico Canovo: “Qui ambiente positivo. La salvezza? Eccome se ci crediamo”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 17 Febbraio 2015Una filosofia che è storia di ieri e anima d’oggi, passato e presente assieme. Un filo conduttore che mai si spezza, ben teso a legare chi, negli anni, è passato a vestire il biancoceleste. Quel filo ha il sapore intenso e genuino di un calcio fatto in casa, è il segreto di un progetto autarchico ma dalla tensione romantica, che permette al Cadidavid di Max Canovo di svestire la tuta blu nei pomeriggi domenicali per mostrare, ogni volta, che anche all’operaio, se lo sa portare, sta bene il vestito della festa.
Se il Cadidavid di Canovo può sperare nella salvezza, nonostante un budget alquanto ridotto rispetto alle avversarie, è merito del buonsenso di chi lo gestisce e dalla capacità di chi va in campo di interpretare lo spirito della società. Società rappresentata da quell’Adelino Biondani che, lo volesse, potrebbe scrivere un libro intero di storia del calcio cadidavese, tant’è lunga la sua permanenza. Adelino è presente sul campo sempre, a tutti gli allenamenti e a tutte le partite. E’ là col suo curioso sorriso a dispensare consigli, rimproveri, complimenti o pacche sulla spalla.
Se il Cadidavid è così in alto è anche merito suo, delle sue scelte, del suo coraggio, dell’impronta che ha saputo dare al sodalizio. Meriti che Canovo, giunto in estate ad ereditare le redini di un gruppo lasciato da Corazzoli dopo la promozione diretta, sottolinea in pieno.
“Qui ho trovato un ambiente positivo – ammette – si lavora bene, con serenità. La società è sempre presente, e Adelino, il nostro diesse, non manca mai. Sappiamo che, almeno sulla carta, abbiamo qualcosa in meno delle avversarie. Ma sopperiamo con un collettivo unito da uno spirito di gruppo forgiato dal tempo. Qui c’è una spina dorsale ben solida e si vede. Se lottiamo anche noi per la salvezza è perchè nessuno molla un centimetro e tutti si aiutano, compensandosi l’un l’altro”.
La storia del Cadidavid è una delle tante che abbelliscono il calcio, aumentandone il fascino e l’imprevedibilità. Piccolo, dal cuore operaio e con pochi quattrini, si mostra a proprio agio anche ai balli dell’upper class, ai quali, qualcuno potrebbe pensarlo, non dovrebbe partecipare. Ci riesce col suo stile sobrio ma comunque elegante, essenziale ma mai banale. Come insegna il maestro Adelino, che il biancazzurro lo veste da una vita.
“Adelino è una figura importantissima – conclude Canovo – è un grande intenditore di calcio, rappresenta la società e confrontarsi con lui è sempre costruttivo. Se crediamo nella salvezza? Eccome se ci crediamo, è un dovere morale. Quante le coinvolte? Non saprei rispondere ora, il girone è troppo equilibrato: ci sono 13 punti dalla seconda all’ultima, veramente pochissimi. Bisogna aspettare ancora qualche giornata per capire che piega prenderà il campionato”.