Cadidavid, in alto i calici. Canovo brinda alla salvezza e al rinnovo del mandato: “Permanenza meritata. Il futuro? Rimango qui”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 22 Maggio 2015In alto i calici, la festa-salvezza può iniziare. Cadidavid sorride alla Promozione: il pass per il prossimo giro di giostra è ben saldo nelle mani di Falavigna e compagni. Sorride anche Max Canovo, conduttore al primo anno d’esperienza nella categoria. Finalmente anche lui può tirare un meritatissimo sospiro di sollievo. Il finale di stagione è stato fibrillante, per cuori forti. Fino al 29′ della ripresa della trentesima giornata, l’ultima di una stagione lunghissima, il Cadidavid era salvo. Invece no: il destino mischia le carte, la Virtus segna, vincendo a Cadidavid; lo Zevio pure, proprio allo scadere, ed espugna Prova.
La classifica si capovolge in un nonnulla, improvvisamente piange dopo un anno relativamente tranquillo: i castellani si salvano, il Cadidavid incassa. E’ costretto ai play-out. Si piega ma non si spezza. In settimana metabolizza le scorie di una domenica storta. Rinfresca le idee, ritrova energie. Canovo dispensa consigli, coltiva serenità. La semina per due settimane. I suoi lo ascoltano, allontanano i cattivi pensieri, si preparano al raccolto. Copiosissimo, arriva nella partita che vale una stagione. Il 6-1 al Concordia è l’ultimo atto con cui il Cadidavid mostra di valere la categoria. Risultato roboante, che Canovo commenta così.
“Così va il calcio – spiega – nei primi dieci minuti loro hanno avuto due limpide occasioni. Sguazzardo è stato bravissimo a parare, ha fatto la differenza in quelle due circostanze. Poi abbiamo trovato il goal del vantaggio ed è stata tutta una discesa. Chiudendo il primo tempo sul tre a zero abbiamo praticamente chiuso i conti. Bene così, meritavamo questa salvezza”.
Canovo non ha dubbi: la salvezza è più che legittima. Durante il corso dell’anno l’aveva detto: a Cadidavid ci sono uomini, idee, filosofia e valori per mantenere la Promozione senza follie, meritandola sul campo. Non si sbagliava.
“Ho sempre detto e ribadito che qui è un gran bell’ambiente – conclude – certi giocatori storici, certe figure come Biondani, non le scopro certo io. Mi sono trovato bene, ho trasmesso il mio credo e lavorare qui è stato un piacere. Il campionato? Difficile e molto equilibrato, i distacchi erano sempre minimi. Faccio i complimenti al Caldiero per come ha saputo scoraggiare le inseguitrici, reggendo un’aspettativa sempre più alta di domenica in domenica. Avesse giocato con la stessa intensità fino alla fine chissà quanti punti avrebbe avuto sulla seconda classificata. Noi siamo sempre stati fuori dai play-out, non volevo pensare ad un finale negativo. Meritiamo questa Promozione e lavoreremo per mantenerla anche l’anno prossimo. Chiudo con un plauso ed un ringraziamento a società, staff e ragazzi. La salvezza è di tutti, godiamocela”.