Cadore, l’imperativo è fare di necessità virtù. Il diesse Beozzo: “Commessi troppi errori e avuto troppa sfortuna. L’obiettivo diventa la salvezza”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 28 Febbraio 2014Mea culpa. E’ chiamato ad un esame di coscienza, l’Us Cadore di Luca Ponzini. Partito in pompa magna, fiero del sesto posto conquistato lo scorso anno, ambiva, legittimamente, ad una entusiasmante volata verso i play-off. Il responso del campo, però, non è stato quello che tutti s’attendevano.
Dividendo le cause dell’insuccesso tra colpe proprie, malasorte e infortuni, il Cadore, pur non avendo del tutto perso il treno del giro che conta, deve guardarsi dal ritorno delle squadre che precede. Piombato al quintultimo posto, dovrà fare di necessità virtù. L’obiettivo primario, di fatto, diventa la salvezza.
“E non potrebbe essere altrimenti – commenta il diesse Alberto Beozzo – il campionato non è andato come volevamo, cercheremo di fare tesoro dei nostri errori”.
Qual è il male di questo Cadore?
“Il demerito più grande è quello di non aver saputo gestire diverse partite col risultato acquisito sfumato nel finale. Troppe disattenzioni nei momenti cruciali, dunque. Ma non è solo colpa nostra: ci si è messa anche la malasorte, e spesso, devo dire. Pazienza, capitano anni così. Salviamo il salvabile, poi pianificheremo il prossimo anno, abbiamo tanti giovani di livello da crescere”.