Parate a ripetizioni, interventi spettacolari e sempre precisi. In più un piede di velluto pronto a sfornare assist dalla sua area e a far gol come è successo nell’ultima partita. Con la sensazione di aver trovato un grande portiere, di sicuro tra i migliori della categoria. Reraldi Brumatti ha conquistato in poco tempo la fiducia di tutto l’ambiente gialloblu con tanta bravura e un carattere sempre positivo. «Stiamo andando bene, sono contento per quello che sta facendo la squadre e per il mio inizio. Devo dire grazie al preparatore dei portieri Albino Bettoia – continua il numero brasiliano – sono soddisfatto anche se so bene che non bisogna mai mollare o abbassare la guardia, c’è ancora tanto da dimostrare». Punto fermo di un Verona Calcio a 5 che resta incollato alla seconda posizione in classifica dopo una prima parte di campionato da incorniciare. «Questo è un bel gruppo e non mi stupisco dei risultati – continua – siamo molto uniti, c’è serenità nello spogliatoio, tanto entusiasmo e voglia di arrivare soprattutto nei più giovani. Ognuno sta dando il massimo e questo è quello che conta di più». Tre vittorie su quattro partite, una sola sconfitta di misura con la capolista, la squadra gialloblu sta mettendo in chiaro che forse potrà sperare in qualcosa in più della salvezza. «E’ presto per dirlo, non conosciamo ancora bene le altre avversarie, ne abbiamo incontrate solo quattro. Non dobbiamo sottovalutare nessuno, solo così potremo andare lontano». Come ad esempio il Domus Chia, prossimo avversario nella gara di sabato al Palaolimpia, ancora fermo a quota zero in classifica. «Sono partite difficilissime, perché loro hanno un bisogno disperato di punti – va avanti Brumatti – dobbiamo restare concentrati senza sottovalutarli, non possiamo sprecare l’occasione di prenderci altri tre punti». Magari con un aiuto del fortissimo portiere brasiliano, non solo con qualche parata miracolosa tra i pali ma anche con un assist o con un tiro da lontano. «Sabato scorso ho fatto gol, ma quello che conta di più è parare e dare una mano in fase difensiva, quello è il lavoro – scherza l’estremo difensore ex Lazio in A1 – ovvio che io amo anche tirare e segnare qualche gol, quello fa sempre piacere ma se ci sono riuscito e se ci riuscirò ancora è merito dei mister e della fiducia che mi danno nel provare i tiri da lontano che tanto mi piacciono».